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Cronaca
Il Laboratorio di Galileo
di Antonio Tortora
Dal 28 settembre al 10 dicembre si terrà, presso il Museo di Fisica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II° Dipartimento di Scienze Fisiche, in via Mezzocannone 8, “Il Laboratorio di  Galileo” mostra interattiva dedicata agli strumenti utilizzati da Galileo Galilei durante il suo cammino intellettuale e la sua formazione scientifica. Infatti, prima di giungere ad osservare la volta celeste con il suo cannocchiale, all’epoca chiamato perspicillum, nonchè di descrivere la sua esperienza pionieristica nel Sidereus  Nuncius portando l’uomo sulla strada che dalla terra conduce al cielo, lo studioso pisano condusse esperimenti puntualmente descritti nei “Discorsi e Dimostrazioni matematiche sopra due nuove scienze” con innumerevoli strumenti. Alcuni di questi saranno esposti, nell’unico Museo di Fisica del Sud stabilmente aperto al pubblico, grazie alla ferrea volontà di Edvige Schettino direttrice del Museo dal 2005, che oltre a insegnare Fisica al corso di laurea in Scienze biologiche è una insigne studiosa di storia della Fisica riconosciuta a livello internazionale.

Il 2009 è l’anno dedicato alle celebrazioni dedicate a Galileo e l’International Year of Astronomy - Unesco ovvero é il quarto centenario del primo utilizzo del cannocchiale da parte dello scienziato; possiamo solo immaginare, a tal proposito, lo stupore di colui che per la prima volta vide crateri e montagne lunari, satelliti di Giove e fasi di Venere, macchie solari e stelle della Via Lattea.

Ebbene, tornando sulla nostra Terra, dopo la mostra cinese, tenuta a cavallo fra la fine del 2008 e il gennaio del 2009, dedicata a “Galileo’s Telescope. The instrument that changed the world” dove nell’antico osservatorio di Pechino campeggia il motto: “osservare con impegno”, e dopo le mostre di Firenze, Padova e Pavia distribuite nel primo semestre del 2009 è toccato a Napoli ospitare, nella prestigiosa sede universitaria già antico refettorio del Collegio gesuitico, la spettacolare mostra di strumenti le cui installazioni si inseriscono in totale armonia fra gli oltre 700 strumenti sette/ottocenteschi; tutti raccolti nelle sale dedicate all’elettromagnetismo, all’ottica, all’acustica, alla meccanica dei fluidi, alla meccanica e alla termologia nonché alla collezione reale borbonica di Carlo III  e Ferdinando I e la raccolta di strumenti appartenuta al grande fisico Macedonio Melloni.

La vera novità che rende la mostra interattiva davvero interessante per un pubblico di studenti oltre che di studiosi consiste nel fatto che gli strumenti, tutti di pregevole fattura e accuratamente ricostruiti dal prof Roberto Vergara Caffarelli professore di Storia della Fisica presso l’Ateneo di Pisa e messi a disposizione dal Dipartimento di Fisica A.Volta della stessa Università, verranno gestiti dagli studenti di una rete, appena costituita e il cui protocollo d’intesa è stato firmato lunedì scorso, di cinque scuole distribuite sul territorio: L’Istituto Magistrale Statale Virgilio di Pozzuoli, il Liceo Scientifico G.Bruno di Arzano , il Liceo Ginnasio A.Genovesi e L’Istituto Tecnico Industriale Statale M.Curie entrambi di Napoli e il Liceo Scientifico Statale E.Segrè di Marano i cui rispettivi Dirigenti scolastici: R. Scala, S.Malinconico, S.Lettieri, M.Filippone e A. Compagnone hanno entusiasticamente risposto all’iniziativa della direttrice del Museo Schettino. Ciò potrà consentire agli allievi di diventare explainer di una materia che altrimenti è giudicata dai più ostica e difficile e offre l’opportunità di incamerare crediti formativi estremamente importanti non solo per chi voglia approfondire studi scientifici ma anche, a nostro avviso, per chi voglia affrontare studi umanistici.

Infatti Galileo, nei quattro periodi che caratterizzarono la sua vita: pisano, padovano, fiorentino e di Arcetri ebbe vicissitudini tali da farne un pensatore, filosofo e umanista oltre che sommo scienziato, soprattutto quando cercò di conquistare la Chiesa alla nuova scienza  ricavandone una ingiusta condanna di eresia all’indomani della pubblicazione del “Dialogo intorno ai due massimi sistemi del mondo”.Cosicché ogni singolo studente, sia explainer che visitatore occasionale, potrà instaurare un rapporto diretto con la scienza ripetendo, dal vivo, le esperienze di Galileo senza la mediazione del libro di testo. Fatto veramente unico e straordinario.

Ma veniamo agli strumenti, di cui si potranno osservare le precedenti fasi di allestimento in un Dvd prodotto da giovani collaboratrici e personale del Museo, si potranno leggere le spiegazioni grafiche su appositi pannelli e infine si potranno controllare i risultati degli esperimenti strumentali su tre totem informatici dotati di software collegati agli strumenti e di monitor. E’ la stessa professoressa Edvige Schettino a snocciolare la lista degli strumenti con orgoglio consapevole di aver realizzato un evento importante e significativo per la città, con entusiasmo palese per la possibilità offerta a coloro che intendono avvicinarsi costruttivamente allo studio delle scienze ed infine con curiosità finalizzata a  scoprire quale piega prenderà questo innovativo progetto didattico. “Una coppia di pendoli con materiale diverso per la scoperta dell’isocronismo del pendolo, una installazione con pendoli per la dipendenza del periodo dalla lunghezza, il teorema delle corde coniugate, l’orologio ad acqua, il piano inclinato e la legge del moto - continua la direttrice – un piano inclinato con carrucola per la dimostrazione del principio d’inerzia, l’installazione con pendoli e dinamica dell’urto, la grande bilancia per la misura della forza della percossa, infine la macchina di Galileo per lo studio dell’inerzia in verticale”.

C’è una curiosità che vorremo sottolineare: all’interno del Museo è visibile una lente piano convessa per cannocchiale prodotta a Firenze, nel 1645, da Evangelista Torricelli  la cui strana colorazione violacea è dovuta ad un eccesso di manganese aggiunto alla pasta di vetro per schiarirla. Ebbene il Torricelli fu allievo e ospite di Galileo, insieme a Vincenzo Viviani, in una delle stanze della casa padronale di campagna, quattrocentesca, chiamata poi Villa Il Gioiello dove Galileo soggiornò e scrisse i famosi “Discorsi e Dimostrazioni” dopo essere stato inviato al confino a Roma e a Siena dal Sant’Uffizio.

Forse lo studio ulteriore degli strumenti in possesso del Museo di Fisica, già Gabinetto Fisico Universitario destinato alla pubblica utilità e alla didattica fin dalla seconda metà dell’800, potrà riservare ulteriori sorprese. Va tenuto conto che la versione originaria del sito web del Museo, attivato nel 1993, è stato uno dei primissimi siti web d’Italia; fu realizzato da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che lavoravano al CERN, quando da pochissimo tempo era stato creato il World Wide Web, e già nel 1994 ebbe la nomination come miglior sito nella sezione educational nel concorso  Best of Web. Questo dato non deve apparire come una mera curiosità bensì testimonia che da sempre gli studiosi di Napoli, città vitale in tutto e per tutto, hanno nel loro Dna la capacità di produrre pensiero scientifico, di fare attività di ricerca e di occuparsi di documentazione storica e soprattutto di divulgare il sapere non solo umanistico ma anche scientifico. Prova ne è questa mostra interattiva, fortemente voluta dalla professoressa Schettino, che nonostante tutte le difficoltà logistiche, economiche e di “sistema” si sta per realizzare coinvolgendo in modo significativo la più importante agenzia formativa, la scuola.

Il 28 settembre saranno presenti all’inaugurazione Guido Trombetti Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II°, Roberto Pettorino Preside della Facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali e Francesco Cevenini Direttore del Dipartimento di Scienze fisiche. Le visite individuali potranno essere svolte senza prenotazione e ogni singolo sarà dotato di un itinerario espositivo, mentre le visite da parte delle scolaresche dovranno essere concordate su prenotazione telefonando a “Le Nuvole” 081/24.28518 oppure inviando mail a lenuvole@cittadella scienza.it

Info:
Museo di Fisica
Via Mezzocannone 8, Napoli 081/25.36.22
museodifisica@unina.it
Web Site www.museodifisica.unina.it
Direttore del Museo: Prof.ssa Edvige Schettino
9/9/2009
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