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Cronaca
Sannazaro e Solimena invece di Sannazzaro e Solimene
Errori clamorosi nella toponomastica napoletana
di Angelo Forgione
Che Napoli fosse una città in cui l’approssimazione regni sovrana è risaputo, ma che la stessa amministrazione comunale ci metta del suo, con errori talvolta clamorosi nella toponomastica ai quali non si pone rimedio, è qualcosa alla quale non è giusto abituarsi.

Esiste una piazza a Napoli che da anni porta nel suo nome un grosso errore: Piazza Sannazaro, pardon… Piazza Sannazzaro per i napoletani e per la stessa commissione per la toponomastica che però incorrono in una grave inesattezza.
La piazza infatti è intitolata a Jacopo Sannazaro, poeta umanista napoletano del ‘400 che nel cognome porta una sola zeta. Solo che per colpa dei suoi concittadini il suo cognome ha raddoppiato la consonante. E lo stesso discorso vale per la contigua via che sfoga su Mergellina.

Sannazaro diventa Sannazzaro su Tuttocittà allegato alle Pagine Gialle, così come su internet consultando Google Maps, Tuttocittà.it e ogni sito in cui vi sia una mappa stradale di Napoli.
E allora quale migliore occasione può esserci se non quella di recarsi sul posto per cancellare il dubbio? Ma proprio li ci si rende conto che se per il popolo la dizione è una e indiscussa è proprio a causa della mistificazione creata dalle targhe apposte sul luogo.
Basta fare un giro della piazza; ogni targa reca scritto Piazza Sannazzaro e Via Sannazzaro, è non c’è speranza di scorgere la luce della verità per chi la cerca.

Targhe sbagliate, ancorché datate e mai corrette. Ma l’errore si è riverberato sulla cartellonistica moderna, a cominciare dalle indicazioni stradali da Chiaia e da Mergellina che indicano la direzione di Piazza Sannazzaro, con due zeta. Così come i moderni tabelloni pubblicitari comunali progettati dall’Atelier Mendini, quelli tanto discussi che mostrano manifesti pubblicitari ad altezza d’uomo. Sulla sommità, il nome della strada in cui si trovano, ovvero Piazza Sannazzaro e Via Sannazzaro, anche qui con due zeta.

Forse l’enciclopedia sulla rete Wikipedia può chiarire l’equivoco e fortunatamente divulga Jacopo Sannazaro con correttezza. Anzi, proprio all’inizio della voce si legge “Jacopo Sannazaro (talvolta trascritto erroneamente Sannazzaro)…”. In aiuto giunge anche l'enciclopedia cartacea, quella verificata e ufficiale, dove, vivaddio, non c’è più traccia di Sannazzaro, E così sia!

Sannazaro non è pero il solo ad aver subito il cambio del cognome. Il suo degno compagno è Francesco Solimena, pittore e scultore a cavallo del ‘700, talvolta confuso con tale Solimene.
Lo cerchi sull’elenco delle strade di Tuttocittà nelle Pagine Gialle e lo trovi scritto correttamente con la A finale; segui le coordinate e sulla tavola corrispondente scopri che é scritto con la E finale.
E il Comune di Napoli da il suo enorme contributo alla confusione generale: con un’Ordinanza Sindacale, lo stesso Comune ha istituito recentemente una Zona a Traffico Limitato in alcune strade del Vomero, tra cui figurava "Via Raffaele Solimene". Doppio errore, sia nel nome che nel cognome. Grossa gaffe corretta in una successiva ordinanza nella quale, testualmente, era scritto: "La richiamata Ordinanza 579/2009 contiene un mero errore di trascrizione del nome della via Solimene, erroneamente indicata come Raffaele Solimene invece di Francesco Solimene", pittore e architetto a cavallo del ‘700”. Sollievo! Corretto il nome ma non il cognome; Solimena resta per il Comune di Napoli solidamente Solimene.

È proprio giusto il proverbio latino che dice “Nemo propheta in patria”. Vero, Comune di Napoli?
30/7/2009
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