Bassolino: ha perso o ha vinto?
di Mario Caruso
In tutta la Campania una sola voce: “Bassolino ha perso o ha vinto”? Una sola risposta dai potenti uffici stampa della Regione e dalle Agenzie private che sono coinvolte nella comunicazione e fornitrici di materiale cartaceo e televisivo: il governatore deve esaminare i risultati, poi rilascerà dichiarazioni.
L’Italia ha scelto mentre la Campania è ancora nelle mani di una politica arrogante, personalistica e spendacciona. I menestrelli del governatore sono già al lavoro per stupire la popolazione: il Pd ha avuto larghi consensi, i risultati vanno oltre il previsto.

E vanno avanti le minacce, “non bisogna andare al voto per cambiare la Regione, è tempo di lavorare”. Le provocazioni continuano e vengono dirette ai napoletani, perchè ritenuti stupidi o compromessi nelle spartizioni delle ricchezze elargite sul territorio.
La soluzione del problema c’è, ma occorre coraggio: facciamo indossare le tute ai menestrelli e mandiamoli per le strade a togliere l’immondizia, così impegnati vieteremmo loro di continuare a questuare soldi per nome dei napoletani e firmare mutui che rappresentano già una brutta eredità che il governatore lascerà quando deciderà di andare via.

In Campania ci saranno anche “enti pubblici inutili” ma certo sul territorio sono disseminate associazioni, fondazioni e centri di interesse che si nascondono dietro il paravento della cultura, delle scienze. delle eccellenze mediche.
Una pioggia di danaro sulla Città delle Scienze, che è un luogo di “affitta sale” per convegni di proprietà della Regione Campania. Che dire di Bagnolifura? Dove sono andati a finire i capitali per costruire l’Ospedale del Mare? E le varie Tav che saranno pure veloci ma appaiono sempre più lente nella costruzione?

Un'assessora, definita "il portafoglio di Bassolino su due gambe" ha riempito di risorse centri di ricerca senza chiedere mai qual'è l’ impegno di studio. Ogni mese, ogni tre mesi, ogni sei mesi, ogni anno “il portafoglio su due gambe” gira per pagare il “pizzo”.

Quando Veltroni decise di spedire D’Alema a Napoli avrebbe dovuto dirgli “vai a guardare i conti negli uffici di ragioneria” di Bassolino. L’ex ministro degli Esteri ce l’ha messa tutta, ha messo in gioco la sua straordinaria cultura politica.
D’Alema ha girato Napoli e parte delle sue province, la situazione di degrado ambientale non gli sarà sfuggita e certamente ha fissato nella sua mente la non chiara situazione economica che ha generato la povertà di molte famiglie.

Il compito di D’Alema si è chiuso a Piazza del Plebiscito all’arrivo di Veltroni, quel pomeriggio che Bassolino nascosto dietro il pullman ha richiamato l’attenzione dei giornalisti e delle telecamere. Questa “piazza è mia”, non accetto condomini e non ci sarà mai nessuno a equo canone.
È la politica nazionale che deve affrontare i problemi che attanagliano la Campania. Basta con le canzonette, con i corsi di formazione “per veline” e scenografie teatrali per figure pulcinellesche.
Il cambiamento è nelle mani della gente che soffre, che vuole vivere e non sopravvivere. La gente è quella delle province.

Bassolino ha perso o ha vinto?
15/4/2008
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