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Cultura
Hundertwasser: sogni ecologici
di Alessandra Giordano
S’inaugura sabato 23 febbraio alle ore 11 la mostra del pittore austriaco a 80 anni dalla nascita. Ingresso gratuito per vedere le cento opere all’Art Forum Würth a Capena, Roma. L’avvenimento merita, perciò napoli.com lo segnala con largo anticipo.

A proposito di immondizia, anche Hundertwasser (1928-2000) ebbe a dire la sua: “La nostra sporcizia, i nostri rifiuti vengono gettati lontano. In questo modo avveleniamo fiumi, laghi e mari oppure li trasportiamo in complicatissimi e costosi impianti di depurazione, raramente in fabbriche centralizzate di compostaggio, o invece i nostri rifiuti vengono annientati. La merda non ritorna mai ai nostri campi e nemmeno là da dove viene il cibo. Il circuito dal cibo alla merda funziona. Il circuito dalla merda al cibo è interrotto”.

Il 19 febbraio ricorre l’anniversario della scomparsa del grande pittore-ecologista, Friedensreich Hundertwasser, una vita all'insegna dell'armonia, vissuta in sintonia con la natura. Tanto che alla sua morte nella sua patria di elezione, la Nuova Zelanda, fu sepolto nel giardino dei morti felici, nel terreno di sua proprietà, sotto una maestosa pianta di magnolia.

Oggi è famoso per le sue creazioni fatte su strutture architettoniche preesistenti. Durante i suoi numerosi viaggi, si arricchì di molte idee, esperienze e conoscenze, mettendole in pratica più tardi, quando iniziò a ristrutturare edifici od a progettare costruzioni nuove. Friedensreich Hundertwasser non si definisce architetto bensì “medico di un’architettura ammalata“.
E per ricordarlo, l’Art Forum Würth di Capena, Roma, ha raccolto i suoi dipinti per una personale da “sogno” e che saranno in mostra dal 25 febbraio al 28 ottobre 2008 (ore 10-17).

Hundertwasser, infatti, diceva: “Dipingere è sognare. Quando dipingo, io sogno. Quando il sogno volge al termine, non ricordo più nulla di quello che ho sognato, ma il quadro resta”. L’avvenimento merita, perciò napoli.com lo segnala con il dovuto anticipo.

Raccogliendo i suoi sogni, il pittore, grafico, architetto, narratore ed ecologista Friedensreich Hundertwasser è diventato uno dei più noti e discussi artisti austriaci del dopoguerra. La mostra personale presso l’Art Forum Würth di Capena offre un’ampia panoramica dei suoi lavori, dagli anni Quaranta fino alla fine degli anni Novanta, attraverso più di cento opere, tra cui dipinti, opere grafiche ed arazzi, la maggior parte provenienti dalla Collezione Würth ed alcuni prestiti dall’Archivio Hundertwasser di Vienna e dalla “Die Galerie” di Francoforte.

L’artista nasce a Vienna nel 1928 con il nome civile di Friedrich Stowasser, che ha modificato nell’arco degli anni. Nel 1949 prende il famoso nome d’arte Hundertwasser (letteralmente, cento acque) volgendo letteralmente la sillaba slava sto in hundert (cento). Durante un suo soggiorno in Giappone nei primi anni Sessanta adotta il nome Friedensreich, traducendo il suo nome nei segni giapponesi per i termini Friede (pace) e reich (regno) e si chiamò da allora Friedensreich. Più tardi si aggiungono altri pseudonimi: Dunkelbunt (policromo scuro), perché era la concentrazione massima di un colore saturo o Regentag (giorno di pioggia), perché i colori sotto la pioggia risplendono maggiormente. Sin da bambino sviluppa la passione per l’arte ed esegue i primi disegni a soli sei anni. Frequenta per alcuni mesi l’Accademia delle Belle Arti di Vienna, ma lascia la formazione accademica che lo annoia. Seguono numerosi viaggi studio in Italia, Francia, Spagna, Marocco e Tunisia dove acquisisce importanti stimoli per la sua crescita personale ed artistica, in particolare dai maestri
Egon Schiele, Gustav Klimt, Paul Klee e Walter Kampmann. Negli anni Cinquanta e Sessanta sviluppa una sua personale ed inconfondibile forma di linguaggio, che si pone in contrasto con le nascenti correnti del Tachisme e dell’Espressionismo Astratto.

In tutti i respiri creativi di Hundertwasser, chiamato il “pittore pensatore”, colpisce l’abbondanza organica delle forme rotonde, di cerchi e spirali, queste ultime considerate l’antilinea per eccellenza e simbolo del ciclo della vita. L’elemento fondamentale è l’acqua, che in forma di gocce di pioggia riveste nei quadri un importante ruolo. Le sue opere, molto colorate, decorativamente serpeggianti, riflettono il suo confronto con la natura e la società, trasudano sensazioni e trasmettono grandi emozioni, dove la fantasia fa entrare in un mondo parallelo, fatto di sogni. Crea pitture, stampe, francobolli, singoli edifici, scrive manifesti e libri, in osmosi con la natura e pensati come la vita: non lineare, non razionale, ma colorata e multiforme.
30/1/2008
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