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Cronaca
Le voci dei quartieri
Al Quadrivio di Secondigliano tutto è rimasto tale e quale nove anni dopo il disastro – 47
di Monica Maisto
Il 23 gennaio 1996 resta una data indimenticabile soprattutto per i cittadini del Quadrivio di Secondigliano. Quel giorno sprofondò la strada e ci furono undici vittime.

Il quadrivio della morte, come è stato soprannominato, è l’incrocio tra corso Secondigliano, via Napoli Roma, via Napoli Capodimonte e via Limitone d’Arzano.

A settembre il presidente della Circoscrizione Gaetano Salomone si è incatenato mentre il sindaco Iervolino inaugurava una scuola nello stesso quartiere. Lo ha fatto per sensibilizzare le istituzioni al problema dell’emergenza del Quadrivio e dell’incolumità degli abitanti di Secondigliano. Dopo mille promesse, non è cambiato niente.

Di recente sono stati distribuiti dei volantini dove c’era scritto: “Abbandonati dallo Stato! Dimenticati da Bassolino! Ignorati dalla Iervolino!”. Firmatari i commercianti del Quadrivio, riunitisi in un comitato. Sono in attesa di una convocazione promessa dalla Iervolino il 29 settembre.

Tra i commercianti c’è Anna Marino. Nel ’96 aveva un negozio di detersivi, ora niente più. “All’epoca della tragedia a noi commercianti ci hanno dato dei container transitori. Dovevano durare un anno. Dopo quasi nove anni, il mio container si è sfondato, ci piove dentro, ci sono i ratti, i detersivi si sono rovinati e, per giunta, sono stata anche derubata. Senza dimenticare che si tratta di costruzioni che contengono amianto”.

La situazione è drammatica : “Dal 29 settembre aspettiamo di essere convocati dal sindaco che deve farci vedere il progetto per la riqualificazione del Quadrivio. Sappiamo che i fondi ci sono, ma che fine hanno fatto? Perché non iniziano i lavori? I negozi ora sono sei. Non c’è più niente e poi si lamentano che aumenta la criminalità”, dice Anna Marino.

Il suo sfogo prosegue: “Mio figlio, all’epoca della tragedia del Quadrivio, aveva tredici anni e speravo di poterlo fare lavorare con me. Ora ha ventuno anni, è disoccupato e sono seriamente preoccupata per il suo futuro. Il Quadrivio è completamente abbandonato. I disagi sono enormi per gli abitanti e c’è un rudere dove vanno i drogati anche in pieno giorno”.

“Vi voglio raccontare cosa è successo il 29 settembre – dice la signora Marino. - Il sindaco Iervolino era presente a Secondigliano per inaugurare la scuola media ‘Lucrezio Caro’. L’abbiamo avvicinata, ma lei ci ha fatto capire che non erano il momento ed il luogo adatto. Ma perché è più importante la cultura delle nostre vite distrutte?”

“Volete sapere le assurdità della situazione? – continua Anna Marino. - Arrivano ancora le tasse per il palazzo ‘inesistente’, il palazzo devastato. Dopo che buttarono giù il fabbricato, l’Enel ci mandò ugualmente le bollette. Io l’ho pagata, ma mi sembra che ad essere corretti e civili non si riesce ad ottenere niente. Mi chiedo che cosa dobbiamo fare per avere un minimo di considerazione dopo tanti anni dalla tragedia”.

Il nuovo progetto per il Quadrivio esiste e prevede due lotti di lavori: la riqualificazione dell’area e la realizzazione di sei negozi. Il plastico del progetto è bellissimo a vedersi. Ma tutto è ancora fermo al plastico. Chissà, in vista delle elezioni potrebbe muoversi qualcosa.

La signora Marino denuncia: “All’inizio abbiamo avuto un risarcimento di circa 50 milioni di lire, ma sono passati nove anni. Stiamo attendendo il resto del risarcimento dei danni subiti. I soldi sono depositati su conti correnti bancari, ma non si sa perché siano bloccati. Sono otto, nove mesi che abbiamo chiesto all’assessore Caputi ed al vicesindaco Rocco di darci delle risposte. Non le abbiamo mai avute”.

Risulta che c’è un contenzioso tra il Comune e gli eredi Carbonelli, proprietari del fabbricato distrutto. La soluzione sarebbe stata quella di fare un esproprio o almeno procedere a una bonifica della zona.

Tutto è rimasto fermo al giorno del disastro. Secondigliano, un’altra periferia più periferia. Le istituzioni sono sorde, sono lontane. Le promesse sono rimaste vuote. Eppure c’è un progetto per riqualificare il Quadrivio. Ecco l’assurdo. Niente si muove anche in presenza di un progetto e dei finanziamenti.

(47 – continua)
Prossima puntata: Scampia oltre la coronaca

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28/12/2004
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