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Cronaca
22 Maggio 2007: Giornata mondiale della biodiversità
Foto G.Longanesi
“La salute del mare, grande polmone blu della Terra, è fondamentale per la sopravvivenza dell’intero pianeta”. E’ quanto ha dichiarato a Tunisi Rosalba Giugni, presidente dell’associazione Marevivo, in occasione delle celebrazioni per la giornata mondiale della biodiversità.

Il Convegno è stato coronato dal raggiungimento di una importante intesa tra il Sottosegretario all’Ambiente Italiano, Gianni Piatti ed il Ministro dell’Ambiente tunisino H. Hamadi per la nascita nel Canale di Sicilia, di un’area di protezione dei cetacei, accogliendo una specifica proposta formulata da Marevivo nell’ambito dell’iniziativa “Fisheries and respect of marine mediterranean biodiversity” (Attività di pesca nel rispetto della biodiversità marina del Mediterraneo) e promossa in collaborazione col Ministero dell’Ambiente e la Marina Militare Italiana, nell’ambito della campagna internazionale Marevivo “Mediterranean freedolphin” contro la pesca illegale.

“L’incontro – ha affermato il Sottosegretario Piatti – ha portato passi avanti significativi sia nella cooperazione tra Italia e Tunisia ma, soprattutto nell’aver messo al centro dello scambio le problematiche del Mar Mediterraneo”.

Con 2,5 milioni di kmq, il Mediterraneo è il più grande mare “chiuso” del mondo dove vivono circa 7.000 specie differenti di organismi marini e 1.300 specie vegetali. A minacciare questa incredibile biodiversità sono degrado dell’habitat, inquinamento chimico ed acustico, sovrasfruttamento delle risorse ittiche, cambiamenti climatici, attività umane in continua espansione e invasione di specie aliene.
“Il sistema mare rappresenta il 75% della superficie terrestre, produce l’80% di ossigeno, assorbe un terzo dell’anidride carbonica prodotta annualmente e la sua salute è vitale per contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico” ha sottolineato ancora Rosalba Giugni nel corso del workshop.

“Ritengo opportuno – ha affermato, nel suo intervento, Franco Andaloro, dirigente di ricerca Icram (l’Istituto Centrale per la Ricerca tecnologica e Applicata al Mare) – che per preservare compiutamente la biodiversità del Mediterraneo centrale il santuario sia esteso a tutto il sistema pelagico, non solo per la conservazione dell’ambiente, ma come unica strada per creare ricchezza condivisa e preservare la cultura e le identità locali”.
22/5/2007
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