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Spettacoli
Due farse di Petito con Pasquariello
Un’antica macchina comica osservata attraverso un moderno caleidoscopio, che ne forza le giunture fino quasi a spaccarle; un improbabile teatro di marionette impazzite che sfuggono continuamente al controllo del burattinaio…

Antonio Petito è universalmente riconosciuto come l’ultimo grande interprete della maschera di Pulcinella, che fece vivere sui palcoscenici di tutta Europa suscitando notevole interesse di pubblico e critica, nonostante l’epoca della commedia dell’arte fosse finita da tempo.

Figlio di Salvatore Petito, anch’egli in passato interprete di Pulcinella, e Donna Peppa, una delle più famosa pupare dell’800, (le caratteristiche “Guarattelle” napoletane), ai cui canovacci spesso Antonio si ispirò nello scrivere i suoi copioni, fitti di situazioni comiche e di sberleffi nei confronti della società contemporanea. Erano gli anni in cui a Napoli al Teatro S.Carlino si parodiava a favore del popolo il così detto teatro “serio” che andava in scena al vicino Teatro Fondo, l’attuale Mercadante, e Petito ricorreva spesso alla figura di Pasquariello, vero e proprio alter ego di Pulcinella, quando, nel periodo di quaresima, non si potevano mettere in scena personaggi in maschera. Con questo personaggio, tassello di passaggio tra la figura del servo plebeo ed il borghese Sciosciammocca, Petito arrivò quindi a liberare il volto dalla maschera ancor prima della famosa riforma scarpettiana.

Note di regia
La nostra rappresentazione intende ispirarsi proprio a quegli anni, a quel tipo di teatro e soprattutto al “Teatro dei pupi” di Donna Peppa.Quattro attori che portano in scena otto personaggi distribuiti in due brevi farse, in cui abbiamo scelto di sostituire Pulcinella con Pasquariello. Mantenendo intatto il linguaggio arcaico, in tempi in cui televisione e massificazione hanno ormai ucciso la lingua italiana ed i nostri dialetti, proviamo a ritornare alle nostre radici verbali e culturali, giocando con l’espressività corporea ispirata alle suddette “guarattelle”. Nulla quindi è naturale, anzi è tutto palesemente teatrale e finto, con il supporto di scenografie e di costumi dichiaratamente improbabili, ed una colonna sonora composta da musiche scelte nel rispetto alla tradizione dell’Opera Buffa di Rossini e di Cimarosa contaminata con musica bandistica al limite del circense. Proviamo ad immaginare un Petito anomalo, svincolato da Pulcinella, che poteva permettersi di ridere e piangere col suo volto, di divertire e riscuotere successi senza la mediazione della maschera e intendiamo farlo con mezzi espressivi vicini al suo mondo, filtrati però dalla consapevolezza di chi, negli anni 2000, vive ed opera in un teatro che ha conosciuto quasi due secoli di mutazioni. Roberto Capasso

Dal 21 dicembre al 7 gennaio
feriali ore 21.30 ; domenica ore 18.30


Teatro Sancarluccio
via san pasquale a chiaia 49 - 80121 napoli
tel 081405000 / fax 081426161
e-mail: sancarluccio@teatrosancarluccio.com
18/12/2006
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