Cultura
A Peter Eisenman il Cubo d’oro, premio alla carriera
di Alessandra Giordano
La cerimonia, organizzata dagli Annali dell’Architettura, presieduta da Benedetto Gravagnuolo, si è svolta ieri nel Teatrino di Corte. Il premio è stato consegnato dall’assessore regionale Ennio Cascetta alla presenza del Sovrintendente Enrico Guglielmo.

Peter Eisenman è architetto e teorico di fama internazionale. Nato nel 1932 a Newark, New Jersey, Usa, ha disegnato una vasta gamma di progetti fra cui piani residenziali e di urbanistica, soluzioni originali per istituzioni educative e una serie di innovative abitazioni private, conducendo, probabilmente più di qualsiasi altro architetto operante oggi, una carriera fuori dall'ordinario nella ricerca di una dialettica fra opposti architettonici. Con riferimenti alle strategie retoriche, alle alienazioni sociali e alle forme architettoniche esistenti, il lavoro teorico di Eisenman trova fondamenta in Friedrich Nietzche, Noam Chomsky e Jacques Derrida. Peter Eisenman è uno dei più importanti architetti del panorama mondiale. La sua figura è emblematica del trapasso del moderno e della sua crisi.
Ha visitato l’Italia per la prima volta nell’estate del 1961, periodo in cui insegnava architettura all’Università di Cambridge. Durante quel viaggio, è venuto in contatto con l’opera di Palladio, Scamozzi, Vignola, Giulio Romano, e Terragni, architetti che lo avrebbero fortemente influenzato.

Oltre che a Cambridge, Eisenman ha insegnato a Princeton, Yale, Harvard, allo IAUV di Venezia e all’ETH di Zurigo. Con il progetto Romeo and Juliet ha ricevuto il Primo Premio alla Biennale di Architettura di Venezia nel 1985; alla Biennale del 1991 è stato uno dei due architetti selezionati a rappresentare gli Stati Uniti, mentre nella Biennale del 2004 ha vinto il Leone d’Oro alla carriera. Nel 2003 è stato scelto per ricevere la Laurea honoris causa in Architettura dall’Università di Roma, La Sapienza.

Tra i suoi edifici premiati ricordiamo il Wexner Center for the Visual Arts e la Fine Arts Library della Ohio State University a Columbus, nonché l’edificio della sede centrale della Koizumi Sangyo Corporation a Tokyo, che ha ricevuto vari National Honor Awards for Design dall’American Institute of Architects. Anche il progetto di edilizia popolare al Checkpoint Charlie, lungo il Muro di Berlino, ha ricevuto un National Honor Award ed è stato riprodotto in un francobollo della Germania occidentale emesso per commemorare i 750 anni della Città di Berlino.

Peter Eisenman è stato il leader del gruppo "The New York Five", cinque architetti di New York (con John Hejduk, Michael Graves, Charles Gwathmey e Richard Meier) e che ha fatto notevoli sforzi per introdurre la teoria di un’artisticità dell’architettura tanto rigorosa quanto lo era nell’avanguardia europea.

Fra gli attuali progetti di "Eisenman Architects" ricordiamo lo stadio multi-disciplinare da 68.000 posti per il National Football League’s Arizona Cardinals a Phoenix, un complesso culturale di 750.000 piedi quadrati, la città della Cultura di Galizia a Santiago de Compostela in Spagna e il museo dell'olocausto a Berlino. Nell’autunno del 2002, "Eisenman Architects" partecipano insieme ad altri studi selezionati, alla proposta di idee per il World Trade Center di New York. Nella primavera del 2002 la Germania seleziona Leipzig come propria candidata per i giochi olimpici dell’estate 2012 ed incarica "Eisenman Architects" di progettare un master plan ed un innovativo stadio olimpico.

Prima di iniziare la propria attività nel 1980, Eisenman è però in prima istanza un teorico, nonostante abbia già progettato e costruito una serie di abitazioni vincitrici di riconoscimenti.

15/11/2006
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