Calcio
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L'identità smarrita
di Lorenzo Valletta
Se vogliamo inquadrare le due compagini viste al Gewiss Stadium, con una buffa similitudine, giusto per sdrammatizzare leggermente la situazione attuale, si potrebbe dire: i giocatori dell’Atalanta sembravano degli enfant prodige. E i partenopei? Dei bambini indisciplinati e vivaci, che corrono corrono, sebbene senza una meta precisa, solo per il gusto di farlo e basta.

Errori ai raggi X
Portiamo in analisi il primo gol: come si sarebbe potuto evitare il mismatch, in altezza, di ben 19 centimetri tra Mario Rui e Zapata? La mossa offensiva di Gasperini comprendeva, proprio, il duello aereo tra i due. A mo' di contromisura, Gattuso, avrebbe potuto eludere il confronto inserendo Ghoulam - altezza 188 centimetri! - a inizio secondo tempo, piuttosto che al minuto 78. Sì, certo, si dirà che il terzino algerino, per giorni lontano dal pitch causa positività al Covid, non aveva birra in corpo per sostenere mezza gara ma, forse, avrebbe sfigurato meno rispetto ad un esausto Mario Rui.

C'era, poi, una seconda opzione che prevedeva un utilizzo più razionale degli undici in campo: duplicare la marcatura a ogni cross tentato dai nerazzurri. Nella fattispecie, Elmas si trovava a ridosso della linea di difesa e, libero da compiti difensivi, avrebbe potuto raddoppiare sull’attaccante colombiano.

C'è però un peccato originale: al momento del cross di Muriel, Giovanni Di Lorenzo pone, in maniera frettolosa, le mani dietro la schiena, come prassi per evitare il fallo di mano. L'assunzione di tale postura gli impedisce di andare, adeguatamente, in pressione sull'avversario, a scapito di reattività e corretto posizionamento.

Da sottolineare, inoltre, come Osimhen veniva lasciato, da solo, a fare reparto offensivo: il primo giocatore del Napoli in appoggio era posizionato a circa 30 metri dall’attaccante azzurro.
Le caratteristiche del nigeriano sono ben diverse: fatica nella protezione della palla, benché abbia una spiccata propensione nell’attaccare la profondità.

Statistiche impietose
4 tiri totali del Napoli, contro i 18 bergamaschi; nello specchio 2 a 5; 2,68 vs 0,62, il confronto negli expected gol (xg); 43% a 57%, il dato sul possesso palla. La precisione nei passaggi? Qui, è patta: 83 a 83.

La matematica della gara si rivela disastrosa. Inoltre, il Napoli ha perso pure lo speciale primato che lo vedeva quale squadra in grado di creare più occasioni da rete.

Il 2,68 realizzato dall’Atalanta è frutto, anzitutto, di 4 marcature.
L’xg più alto? La rete di Robin Gosens (giocatore da tenere d’occhio, lo avevamo previsto) al minuto 63 con un xg pari a 0,63: 63 volte su 100 un calciatore segna da quella posizione.

E le altre segnature? Duvan Zapata, 0,49; Christian Romero, 0,54; Luis Muriel, 0,08. Come spiegare un xg così basso, in quest’ultimo caso? Il contesto nel quale se l’è procurato, in più la marcatura lasca generano un xg risibile.

Occorre attendere, invece, la finalizzazione di Zielinski (57') per rilevare un xg vicino a quelli atalantini: 0,48.

Per concludere, un dato che deve far riflettere sullo scarso rendimento del nostro terzino destro: Giovanni Di Lorenzo è il giocatore che ha percorso più chilometri nell'intera rosa partenopea, con una media di 11,139 km per 2016 minuti.
23/2/2021
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