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Lozano può.scombussolare il Napoli
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 14.08.2010)
Quarantasei milioni di euro per Hirving Lozano è la spesa più alta sostenuta sinora da De Laurentiis per un giocatore. Nessuno può più gridargli “caccia i soldi”.

È asciuto pazzo ‘o padrone. Ha detto Aurelio: “Mi sono stancato di arrivare secondo, voglio vincere”. E va giù pesante al mercato del pallone.

Quest’anno siamo a un investimento di 105,5 milioni (Lozano, Manolas, Elmas, Di Lorenzo), coperti in parte dalle cessioni per 93,5 milioni che possono salire a 113 col trasferimento di Verdi.

Quando arrivarono i giocatori del primo anno di Benitez (2013-14), De Laurentiis spese 94,7 milioni per Higuain, Albiol, Callejon, Mertens, Zapata, Ghoulam, Jorginho. Sette giocatori in confronto ai quattro di oggi. È evidente che i prezzi del calciomercato sono saliti alle stelle (Higuain costò 36 milioni).

Tre campionati fa (2016-17), De Laurentiis spese 115,7 milioni per sei giocatori (Milik, Maksimovic, Diawara, Rog, Zielinski, Pavoletti). Sempre con un occhio attento al bilancio, il presidente azzurro non è il “pappone” definito dai più pervicaci contestatori. L’anno scorso, sganciò 98 milioni per Fabian Ruiz, Meret, Malcuit, Verdi.

Con l’acquisto di Lozano sta nascendo il Napoli di De Laurentiis più che il Napoli di Ancelotti (che spasima per James Rodriguez). Si sa ormai che presidente e allenatore hanno obiettivi di mercato diversi, ma il rapporto tra i due rimane momentaneamente stabile, a parte l’attrazione dell’America di Beckham (Miami) per il tecnico emiliano (l’anno prossimo?).

De Laurentiis ha sempre sostenuto che “James Rodriguez non mi fa vincere lo scudetto”. Ancelotti potrebbe ribattere: neanche Lozano. Perché il Napoli ha assolutamente bisogno di un centravanti da 25/30 gol per ridurre il distacco dalla Juve e, oggi, tenere dietro l’Inter.

Si parla di Llorente (34 anni, però apprezzabile per il suo 1,95), svincolato dal Tottenham. Un non-senso nella politica di De Laurentiis per gli anni del giocatore, ma soprattutto per gli stimoli di carriera in calo dell’attaccante spagnolo.

Lozano ed eventualmente Llorente possono creare qualche problema.
Lozano è un esterno d’attacco. Se si spendono 46 milioni per lui, è evidente che sarà un titolare. In questo caso, col 4-2-3-1 di Ancelotti, il messicano toglierebbe a destra il posto a Callejon, a sinistra a Insigne. Impensabile. Callejon e Insigne sono pedine inamovibili. La soluzione potrebbe essere il ritorno di Ancelotti al 4-4-2 con Callejon, Allan, Elmas (Fabian Ruiz, Zielinski), Insigne dietro Lozano-Milik (Mertens). Questo però significa buttare a mare tutta la preparazione di questa estate centrata sul 4-2-3-1.

Llorente, poi, metterebbe in ombra Milik. Poiché né con Lozano, e neanche aggiungendo Llorente, il Napoli appare “da scudetto”, sarebbe invece necessario provare “fino in fondo” Milik per avere la certezza definitiva delle qualità del centravanti polacco.

Resta in sospeso il “desiderio” di prendere Icardi (e, allora, si potrebbe parlare di scudetto?), ma l’argentino sembra destinato alla Roma nello scambio che porterebbe Dzeko e svariati milioni all’Inter.

Il calciomercato è alle battute decisive e il Napoli ci sta dentro. Ancelotti dovrà guidare la squadra creata da De Laurentiis che, se fosse riuscito a prendere Pèpé, allora sì che il “distacco” dalla Juve si sarebbe cominciato a ridurre. Lozano, per quello che costa (più i 4,5 milioni di stipendio), non sembra il giocatore che fa la differenza. Come media-gol è sull’andamento di Mertens.

In ogni caso, c’è solo da fare attenzione, ed è il compito di Ancelotti, che il messicano non scombussoli il Napoli escludendo Callejon o Insigne dalla formazione titolare.

15/8/2019
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