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Il tiki-taka-bum di Ancelotti
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 17.07.2018)
Mentre a Torino si materializza il colpo del secolo, a Napoli i tifosi chiedono cantando “ma che colpo abbiamo noi?”, un po’ come i Rokes nel 1966, e Ancelotti risponde: “Non sono affari vostri”.

Evviva. Il Napoli ha undici top-player e sono gli azzurri ammaestrati da Sarri alla grande bellezza.

A Dimaro va di moda il tressette. De Laurentiis, imbattibile in coppia con Ancelotti, ha il suo modulo di gioco: 1-3-7. Il presidente ha trovato un allenatore e un perfetto discepolo di Chitarrella. Allegria. Piace il clima del ritiro azzurro.

Ancelotti, condottiero di squadre di primissimo livello, non è solo un gestore di giocatore. È una allenatore di grande esperienza e idee precise. Forse, ha trovato la squadra per esprimersi meglio.

Sta curando Diawara nei particolari, fiutandone il giovane talento tutto da affinare da regista basso, finora visto meglio in fase difensiva, dunque da completare sull’impostazione offensiva.

Diawara sarà, prima o poi, il regista di Ancelotti dopo che Hamsik avrà dato il meglio nel ruolo che il nuovo tecnico ha assegnato a Marek per la eccellenti qualità tecniche, visione del gioco, esperienza, grande disponibilità professionale.

Ancelotti non è un rivoluzionario. Saggezza ed esperienza sono le sue doti. Non smonterà del tutto il gioco di Sarri dopo avere riconosciuto agli allievi dell’allenatore in tuta conoscenze e meccanismi collaudati.

Ma la palla, con Ancelotti, correrà più in verticale. Il tiki-taka fino a un certo punto, più svelti e incisivi, lanciati al gol senza falsi girotondi, palla indietro e palla avanti. Insomma, rapidi alla meta per colpire. Un tiki-taka-bum.

Piace il clima creato da Ancelotti a Dimaro senza false nostalgie e guardando al futuro con grande fiducia nel presente.

La “rosa” è completa in ogni ruolo, manca solo un’alternativa sui lati della difesa, un terzino capace di giocare su entrambe le fasce. Intanto, alla maniera di Butterfly, un bel dì vedremo levarsi un fil di fumo, il segnale che Ghoulam è disponibile.

C’è la tentazione di ricominciare col 4-3-3? Meret, quando sarà a posto; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam, appena riprenderà; Fabian Ruiz, Hamsik, Allan; Callejon, Mertens, Insigne.

Oppure si partirà già col 4-2-3-1 che piace ad Ancelotti? Meret; Hysaj, Albiol, Koulibay, Ghoulam; Fabian Ruiz, Allan; Callejon, Hamsik, Insigne; Milik. Con variazioni sulle fasce (Verdi, Ounas, Mertens).

C’è varietà di scelte da proporre moduli di gioco che potranno avvicendarsi da partita a partita e in corso di partita.

Diciamo la verità: sarà un puro piacere per Ancelotti, finora legato alle formazioni-base degli squadroni che ha allenato. Potrà provare, cambiare, ritoccare, affinare, correggere.

Non si sarà mai divertito così nella sua lunga carriera in panchina. Ha una “rosa” con cui giostrare in tutti i modi.

Una curiosità. Dove giocherà Zielinski? Un gran bel giocatore, un talento, mezz’ala offensiva sinistra più che centrocampista. In quale modulo Ancelotti lo inserirà?

Vent’anni fa, al Parma, Ancelotti escluse Baggio dal suo 4-4-2. Fece fuori anche Zola. Oggi dice: sono stato un pazzo.

Allora, Zielinski non farà la fine di Baggio e Zola. Avrà la sua chance ed è la curiosità maggiore sul nuovo scacchiere azzurro.

Sfrigolano giocatori in attesa di consacrazione. Ce ne sono molti nella “rosa”. Ounas, Younes, Verdi, il giovane portiere Contini, il corazziere Luperto, il talentino Gaetano, Rog ripulito dal gioco falloso, ma anche Maksimovic, 25 milioni congelati, Tonelli dagli acciacchi misteriosi.

Un bel laboratorio. Un bel lavoro per Ancelotti. Tre competizioni per dare spazio a tutti partendo però da una idea-base, da una squadra-tipo anche se camaleontica, da ventidue titolarissimi anziché undici.

Buon viaggio, Napoli.
17/7/2018
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