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Il Napoli naufraga contro lo Shakhtar
di Mimmo Carratelli
Sconfitta amara per il Napoli al debutto in Champions (2-1). Prima partita in trasferta, a Kharkiv contro lo Shakhtar, e battuta di arresto degli azzurri dopo cinque vittorie, tre in campionato e due contro il Nizza nei playoff europei.

Preso in velocità dal samba dei brasiliani dello Shakhtar (Fred che sfugge ad Hamsik, Taison imprendibile per Diawara e per chiunque, Marlos che costringe Koulibaly a una partita durissima, Bernard che porta fuori zona Hysaj e lo prende in velocità, Ismaily che doma Callejon), il Napoli naufraga nel primo tempo, non riuscendo ad entrare in partita. Si riscatta parzialmente nel finale.

Frantumato il solito gioco azzurro. Napoli anticipato e preso in velocità, pressato alto, aggredito. A centrocampo, la resa è totale. Diawara (al posto di Jorginho) è il primo alla deriva, subito un errore a favorire una fuga di Taison.

Manca Allan, il lottatore che pressa tutti gli avversari, c’è Zielinski che è una mezz’ala offensiva, non ha nelle sue caratteristiche capacità di contrasto e pressing. Hamsik è ancora nel suo cono d’ombra.

Il Napoli commette anche molti errori tecnici. Se guadagna palla, sbaglia i passaggi. C’è solo Ghoulam sulla sinistra che tenta di portare il pallone avanti e crossarlo, lo fa con molto impegno.

Sarri ha voluto rinunciare a Mertens (in campo Milik) e Allan (Zielinski dal primo minuto) volendo risparmiare i due giocatori che più si spendono. La rinuncia si rivela un errore.

Infatti, quando il tecnico mette Mertens per Hamsik (60’), lasciando in campo Milik e arretrando Insigne a regista di centrocampo sulla sinistra, la squadra ha un sussulto (la scossa che dà Mertens è notevole) e finalmente attacca e mette alle corde lo Shakhtar. Ma si è già sullo 0-2 e la rimonta si presenta complicata.

Gli ucraini calano, finalmente aggrediti in ogni zona del campo, ma resistono. Mertens è indiavolato. Si procura il rigore (fallo si Stepanenko) che Milik realizza freddamente riducendo le distanze. Il Napoli, rivitalizzato, crede nella possibilità di raddrizzare la partita, di portare via almeno il pareggio. Ma Pyatov nega a Callejon la palla del due a due (87’).

È andata male. Come contro Atalanta e Bologna, il Napoli ha lasciato l’iniziativa allo Shakhar per un’ora subendo però maggiori danni.

Stavolta, subire non è stato un calcolo, aspettando il calo degli avversari per colpire. La pressione dello Shakhtar è stata maggiore e di qualità.

La squadra ucraina ha dei finissimi palleggiatori nei brasiliani. Atalanta e Bologna avevano messo in difficoltà gli azzurri, lo Shakhtar per un’ora li ha travolti.

Al naufragio ha concorso anche Reina uscendo a vuoto sul cross di Stepanenko per il raddoppio di Ferreyra (58’). Il portiere azzurro aveva sventato un’altra occasione di Taison (20’) dopo il gol dello stesso brasiliano (15’): palla infilata nell’angolino basso alla sinistra della porta azzurra.

Taison, 24 anni, 1,72, è stato imprendibile fin quando lo Shakhtar ha dominato la partita, ma anche nel finale aveva ancora energia e corsa. Il centrocampo brasiliano della squadra ucraina ha vinto la partita. Giocatori piccoli, ma scattanti, veloci, di ottima tecnica.

Nel primo tempo, il possesso-palla del Napoli è stato del 48 per cento, mai così basso, a conferma del predominio ucraino. Sul 2-1, lo Shakhtar colpiva un palo (83’ testa di Ferreyra). Con la riscossa finale, non portata a termine, il Napoli ha fatto segnare il 53 per cento di possesso. Era tornato a galla.

Lo score del match assegna 13 conclusioni agli azzurri (7 nello specchio della porta) contro 8 degli ucraini (5 nello specchio). La differenza dei passaggi portati a termine (375 per lo Shakhtar, 270 per il Napoli) fotografa la serata negativa della squadra di Sarri che ha sbagliato molti appoggi, non ha mai fraseggiato in sicurezza ed è incappata nell’opposizione dello Shakhtar sulle linee di passaggio.

L’ultima mezz’ora del Napoli, con la totale ripresa della formazione azzurra, lascia molti rimpianti. Col senno di poi, la rinuncia a Mertens e ad Allan si è rivelata un errore del tecnico.

Il prossimo confronto è col Feyenoord a Fuorigrotta (martedì 26 settembre). Nella prima partita del girone G, gli svedesi sono stati travolti sul loro campo dal Manchester City (4-0).

Il primo responso del girone è che il City è la squadra favorita e il Napoli dovrà lottare per conquistare la seconda piazza che dà diritto al passaggio negli ottavi della Champions.


NAPOLI (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski (66’ Allan), Diawara, Hamsik (60’ Mertens); Callejon, Milik, Insigne.

SHAKHTAR (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Ordets (92’ Chocholova), Rakitskiy, Ismaily; Stepanenko, Fred; Marlos (76’ Kovalenko), Taison, Bernard; Ferreyra (87’ Dentinho).

ARBITRO: Zwayer (Germania).

RETI: 15’ Taison, 58’ Ferreyra, 70’ Milik rigore.

CHAMPIONS LEAGUE
Girone G. Prima giornata

Shakhtar-Napoli 2-1
Feyenoord-Manchester City 0-4.

Prossimo turno (martedì 26 settembre):
Napoli-Feyenoord, Manchester City-Shakhtar.   
14/9/2017
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