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Napoli, da Bologna fuga per la grandezza
di MImmo Carratelli (da: Il Mattino del 10.09.2017)
Dal calcio interruptus per gli impegni della nazionale, appena dopo la seconda giornata di campionato, si passa a una ripresa di gran carriera da qui all’1 ottobre con sette partite in 22 giorni per le squadre impegnate nelle coppe europee (più due mercoledì di campionato). È una ripartenza altamente impegnativa.

Il Napoli sarà continuamente in viaggio nei prossimi cinque turni (quattro trasferte), da Bologna oggi a Ferrara, in mezzo l’Ucraina dello Shakhtar e la Lazio.

È il peggiore calendario rispetto a Juventus (due fuori casa), Milan (tre) e Roma (due, saltato Marassi con la Sampdoria). Si annunciano turn-over. L’Inter, senza coppe, se ne potrà avvantaggiare.

Sarà estremamente delicata la gestione di questo tour de force per non mandare fuori giri i giocatori titolari e non perdere quelli già affaticati o in ritardo di condizione a rischio di infortuni.

Sarri ha una “rosa” competitiva e saprà come fare. Allegri, che fra due giorni dovrà andare a Barcellona, ha ripreso a giocare lasciando a riposo sette titolari (da Buffon a Dybala, però due erano indisponibili, dentro però Douglas Costa e Matuidi) e ha avuto in casa un Chievo spuntato. Juve orribile, ma vincente (al solito), con Dybala in campo nel secondo tempo (altra musica, 3-0).

Le partite non sono ancora decisive, ma bisogna evitare di perdere punti in questa metà e più di settembre.

Il Napoli ha un doppio confronto severo (Shakhtar-Napoli e Lazio-Napoli).

In questo periodo di incontri ravvicinati di due tipi (campionato ed Europa), gli avversari dell’alta classifica ne hanno solo uno: la Juve in Spagna col Barça; per il Milan la trasferta odierna con la Lazio; la Roma con la Champions in casa contro l’Atletico Madrid.

Il Napoli, più di tutti, dovrà saltare ostacoli alti, cominciando questa sera a Bologna.

Sembra una partita abbordabile, ma dopo la sosta le incognite sono tante e, in qualche modo, peseranno i viaggi dei giocatori con le rispettive nazionali: tredici ne ha mandati in giro il Napoli, sette il Bologna.

Insigne torna martoriato dalla nazionale di Ventura. Mertens al settimo cielo, protagonista col Belgio già qualificato al prossimo Mondiale.

Hamsik non in grande condizione nelle due gare con la Slovacchia (rari ma splendidi lampi di gioco). Milik, un gol al Kazakistan con la Polonia e una gran voglia di giocare.

Tre giorni prima di volare in Ucraina per la quarta Champions di De Laurentiis, la seconda consecutiva con Sarri, il Napoli andrà in campo con i giocatori che sono in migliori condizioni, qualche esclusione eccellente ci potrà stare.

Sarri non ama abusare del turn-over e sembra non fare calcoli di medio-lungo periodo concentrandosi su una partita per volta.

La prima è sempre quella da vincere (oggi a Bologna), poi si vedrà (mercoledì in Ucraina). Se tutti i titolari sono in condizione, stasera giocherà la formazione-tipo senza alcuna remora per il vicino viaggio in Champions.

Bologna-Napoli è stata nel tempo un magnifico appuntamento con due squadre che hanno dato spesso spettacolo, scambi di giocatori, rapporti di simpatia fra le due tifoserie.

A Bologna, nell’aprile del 1990, il Napoli fu incoraggiato a vincere il campionato. Vincerete il tricolore, cantarono come una nenia dagli spalti del Dall’Ara.

Il duello-scudetto degli azzurri era col Milan e al Bologna, due giornate prima, ospitando proprio il Milan avevano “rubato” un gol e la vittoria (0-0, arbitro Lanese). Quella domenica, un tifoso petroniano in tribuna gridò a Berlusconi: “Viva il Napoli. Quando verrà qui lo lasceremo vincere”.

Qualcosa è cambiato negli ultimi tempi. Il tifo bolognese, almeno la frangia dei contestatori a vita, è diventato aspro. Il Napoli non ha più avuto l’accoglienza di simpatia dei tempi di Maradona. x

E al Bologna brucia l’1-7 dell’anno scorso (triplette di Mertens e Hamsik, un gol di Insigne). In ogni caso, al Dall’Ara, il Napoli non sarà solo. Si annuncia una gran carovana di sostenitori azzurri.

Il Bologna è imbattuto, 1-1 in casa alla prima giornata, 1-0 a Benevento. Col 4-3-3 giocherà “a specchio” del Napoli.

Non tanto Mattia Destro (al quale l’anno scorso Reina parò un rigore), attaccante non sempre pronto, quanto i due giovani esterni, a destra Simone Verdi, 25 anni, a sinistra Federico Di Francesco, 23, possono creare problemi per la loro velocità ed effervescenza.

Ma un Napoli in buone condizioni dovrebbe prendersi il successo e volare felice verso lo Shakhtar.
10/9/2017
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