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La nazionale di Conte trionfa sulla Spagna
di Mimmo Carratelli
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L’Italia cancella la Spagna (2-0) e piomba nei quarti di finale dell’Europeo contro la Germania sabato 2 luglio a Bordeaux.
Disfatta la Spagna allo stadio Saint Denis di Parigi. La nazionale di Conte non le consente il tiki-taka, il gioco che addormenta e poi colpisce. La fa girare a vuoto.
L’aggredisce alta, la pressa a tutto campo. Mette in difficoltà una difesa incerta nei due centrali, Piquè e Sergio Ramos azzannati da Pellè ed Eder.
Iniesta, sotto lo stretto controllo di Parolo, può inventare nulla perché tutt’attorno ha una squadra ferma e confusa, senza grinta, senza gioco.
Gira a vuoto anche Fabregas che ha da badare a un Giaccherini imprevedibile. Barcolla ma non si arrende Busquetz.
De Gea, dopo avere perduto il pallone del primo gol azzurro, compie almeno quattro miracoli evitando l’umiliazione della goleada.
Dall’altra parte, Buffon è stato inoperoso per un tempo. Poi è stato il portierone che, prima del raddoppio di Pellè, ha sventato tre insidie con la Spagna confusamente all’attacco per riequilibrare il match.
È un successo firmato Conte. Questa nazionale è proprio sua. È riuscito a trasmetterle sicurezza, iniziativa, grinta, attenzione massima. I meccanismi di gioco sono semplici ed essenziali.
Non è una squadra da difesa e contropiede. Detta il gioco. L’ha dettato alla Spagna. Glielo ha imposto alla grande partendo dalla solidità difensiva e aprendosi con passaggi rapidi.
Non s’è visto il famoso tiki-taka. Ma, forse, la Spagna sta evolvendo verso una manovra diversa, tutta da verificare.
Del Bosque piazza Busquets davanti ai quattro difensori, sulla linea mediana schiera Fabregas e Iniesta, gioca con una sola punta, Morata (un fallimento contro i suoi ex compagni juventini), assistito sugli esterni da Silva a destra e Nolito a sinistra.
Ma l’Italia scompagina ogni piano della formazione iberica. Il pressing costante degli azzurri toglie respiro agli spagnoli che non inventano più gioco.
Prendendo palla la nazionale azzurra si distende pericolosamente in attacco.
Eder gioca più a destra con Pellè centrale. Non c’è Candreva e Florenzi gioca al suo posto, a destra.
Sulla sinistra i guizzi di Giaccherini e la puntualità di De Sciglio nelle proiezioni offensive consentono una manovra rapida.
L’Italia toglie di scena la Spagna sin dalle prime battute. Per venti minuti, domina a piacimento.
De Gea deve sventare un colpo di testa di Pellè (8’). È il segnale della sofferenza spagnola. L’Italia attacca, la Spagna è sorpresa.
Non c’è un solo tiro verso la porta di Buffon. Trema ancora quella di De Gea sul colpo di testa di Parolo che però fallisce la mira (24’).
Sembra una partita a senso unico, la Spagna incapace di ribattere l’iniziativa italiana. E, dopo la mezz’ora, l’Italia passa meritatamente in vantaggio.
La punizione dai ventidue metri di Eder è violenta, filtra la barriera, De Gea non trattiene il pallone, piombano in due sul portiere, prima tocca Giaccherini, poi Chiellini accompagna il pallone in gol (33’).
Non c’è più sorpresa perché l’Italia è padrona del campo. A fine primo tempo, De Gea sventa in corner una conclusione di Giaccherini. È il secondo salvataggio del portiere spagnolo nel primo tempo.
Non c’è scossa spagnola nella ripresa con Aduriz che sostituisce Nolito ridotto a niente da Barzagli. L’Italia continua ad aggredire alta.
È uno zuccherino il colpo di testa di Morata nelle mani di Buffon (49’). La Spagna cerca di organizzarsi, ma non ha gioco, non ha una manovra precisa, procede a tentoni.
De Rossi deve abbandonare per noie muscolari (53’ Thiago Motta). Il romanista ha giocato una gran partita, perno centrale davanti alla difesa, ma pronto a portarsi in avanti per l’attacco.
Uno splendido colpo di tacco di Pellè a centrocampo scatena il contropiede di Eder (Sergio Ramos non ne regge la velocità): in uscita De Gea annulla la conclusione di Eder (55’).
Quando attacca la Spagna, l’Italia non trema. Quando attacca l’Italia, la Spagna è in continua apprensione con una difesa spesso sguarnita, affidata ai soli due centrali.
Dopo l’ora di gioco, la Spagna comincia a insistere nella metà campo azzurra. Buffon salva la vittoria tre volte su Iniesta (76’ tiro forte, ma centrale) e su Piquè (77’ e 85’).
Intanto sono entrati Insigne per Eder e Darmian per Florenzi. I nuovi entrati confezionano il raddoppio. Insigne sventagliando un cambio-gioco da sinistra a destra per Darmian e il difensore scodellando la palla per il raddoppio di Pellè (91’).
ITALIA (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Florenzi (84’ Darmian), Parolo, De Rossi (53’ Thiago Motta), Giaccherini, De Sciglio; Pellè, Eder (80’ Insigne).
SPAGNA (4-1-4-1): De Gea; Juanfran, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets; Silva, Fabregas, Iniesta, Nolito (46’ Aduriz, 80’ Pedro); Morata (70’ Vazquez).
ARBITRO: Cakir (Turchia).
RETI: 33’ Chiellini, 91’ Pellè.
EUROPEI 2016 - Ottavi di finale
Polonia-Svizzera 6-5 ai rigori
Croazia-Portogallo 0-1 d.t.s.
Galles-Irlanda del Nord 1-0
Belgio-Ungheria 4-0
Germania-Slovacchia 3-0
Italia-Spagna 2-0
Francia-Irlanda 2-1
Inghilterra-Islanda 1-2
QUARTI DI FINALE
Portogallo-Polonia
Galles-Belgio
Germania-Italia
Francia-Islanda