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Da sabato in Villa la Capri Watch Cup di tennis
di Adriano Cisternino
Sportivamente parlando, la primavera a Napoli arriva da anni col torneo internazionale di tennis Capri Watch Cup, cui fa seguito di qualche settimana (1° maggio) il G.P. Lotteria di Agnano, altro evento internazionale che scuote la città (e quest'anno è in coincidenza con Napoli-Atalanta al San Paolo).

È quello che rimane (per fortuna!) dell'antica Primavera Napoletana dello Sport che in tempo meno recenti raccoglieva a Napoli almeno una mezza dozzina di grandi eventi internazionali di svariate discipline, opportunamente sostenuti dall'Azienda del Turismo.

E spesso erano tanti gli eventi che magari si sforava in piena estate, come quando il 7 luglio del 1958 all'Arena Flegrea si esibì il grande Duilio Loi, non ancora campione del mondo ma già campione d'Europa, contro l'americano Charlie Douglas, che lo spedì al tappeto alla prima ripresa beccandolo a freddo con un gancio velenoso alla punta del mento.

Il buon Aldo Ferrara, arbitro esperto, iniziò un conteggio con tutta calma. Poi Duilio si rialzò e dall'alto della sua immensa classe dominò il match e vinse chiaramente ai punti.

Altri tempi, altre primavere, ma lo sport napoletano è sempre sulla breccia, e allora tiriamo fuori dal guardaroba le maniche corte perchè da sabato 2 aprile e fino a domenica 10 sui campi del Tennis Club Napoli in villa Comunale torna lo spettacolo della Capri Watch Cup, challanger internazionale Atp, che apre la stagione europea su terra battuta e che porta con sé una serie di eventi associati tra cui il torneo di tennis in carrozzina (sabato 9) e il Premio Città di Napoli.

E dove se non a Napoli, paese d'o sole, poteva aprirsi la stagione che poi proseguirà con gli Internazionali di Roma. Ma prima godiamoci questo torneo che è fra i più antichi dello sport italiano, esordio datato 1905 con la prima edizione vinta dall'inglese Geoffrey Smith, perchè anche il tennis come il calcio e il pugilato fu portato in Italia dagli inglesi, e la novità non poteva sfuggire ad una giornalista attenta alla vita napoletana come Matilde Serao che ne celebrò la bellezza sulle colonne de “Il Mattino”.

Tra interruzioni belliche e riprese siamo giunti alla edizione numero 79 e chi ha memoria e qualche capello bianco ricorda che sui campi incantevoli del lungomare ormai liberato sono passati campionissimi che hanno fatto la storia del tennis italiano e mondiale, come Hoad, Nastase, Sirola, Gardini, Merlo, Mulligan, Pietrangeli, ma in tempi più recenti sono passati di qui anche campioni del tennis attuale come Juan Carlos Ferrer, poi n.1 Apt, e il brasiliano Guga Kuerten, tre volte vincitore del Roland Garros, e il russo Marat Safin, anche lui destinato ad essere n.1 al mondo, e lo spagnolo David Ferrer, da anni nella top 10 mondiale, e il poker vincente di Potito Starace, fino agli ultimi successi dello spagnolo Daniel Munoz de Nava.

Quest'anno il tabellone presenta quattro top 100 mondiali, a cominciare dal bosniaco Dzumhur che sabato scorso a Miami ha clamorosamente eliminato Rafa Nadal al secondo turno costringendo al ritiro l'ex numero 1 del mondo, e poi l'olandese Robin Haase, n.57 al mondo, lo spagnolo Marcel Granoles, n.93, e il serbo Filip Krajinovic, n.97.

E poi gli italiani Matteo Donati, Thomas Fabbiano, Luca Vanni Andrea Annaboldi e Alessandro Giannessi. A questi si aggiungono le wild card assegnate dal direttore Angelo Chiaiese, e cioè Stefano Napolitano e Federico Gaio.

Napoli, insomma taglia i nastri della stagione europea del tennis e la sua dimensione a livello organizzativo è ormai una garanzia se – come si è lasciato sfuggire il presidente Luca Serra – a settembre potrebbe essere sede di una eventuale ed auspicabile semifinale di Coppa Davis fra Italia (se supera l'Argentina nei quarti) e Serbia.

Fuori dai denti, potrebbe sbarcare da queste parti il fenomeno Djokovic. Alè!
31/3/2016
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