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Scherma - L'aviere Occhiuzzi vola a Rio
di Adriano Cisternino
Largo agli "anziani", almeno per questa volta.

Diego Occhiuzzi, 35 anni, vola a Rio per le olimpiadi, mentre Luca Curatoli, 21 anni, resta a casa. Questo il verdetto dell'ultimo Gran Premio di sciabola a Seul.

Il duello al sole d'oriente fra i due napoletani si conclude dunque a favore del più esperto aviere che riesce a volare fino al terzo posto finale della decisiva gara coreana, mentre il giovane poliziotto rivelazione dell'anno si ferma stavolta al secondo turno di gara, ad opera del forte e navigato Szabo, tedesco di origini ungheresi, con un punteggio di 15-14 che fa tanta rabbia.

La sciabola napoletana sarà comunque presente a Rio, con Diego Occhiuzzi, alla sua terza olimpiade. Centrato in pieno il “non c'è due senza tre”.

Un percorso da campione per il fondatore di “Milleculure” allenato da Gigi Tarantino che, dopo aver sconfitto all'esordio di giornata l'altro italiano Riccardo Nuccio, è approdato negli ottavi di finale superando per 15-10 il bielorusso Buikevich ed ha eliminato poi il britannico James Honeybone col punteggio di 15-13.

Con lo stesso punteggio, nei “quarti”, si è imposto al russo Imbragimov, al termine di una esaltante rimonta avviata con l'avversario in vantaggio per 11-9.

In semifinale è poi giunta la sconfitta per 15-12 ad opera del sorprendente iraniano Mojtaba Abedini sconfitto poi dall'americano Dershwitz per 15-9 in finale.

Ma ormai l'aviere napoletano aveva già centrato l'obiettivo principale, aveva la qualificazione in tasca e forse era anche un po' scarico:
"Per me è un momento bellissimo - ha detto a caldo Diego Occhiuzzi -. È un giorno speciale che va festeggiato, perché partecipare alla terza Olimpiade è un qualcosa di unico. Sono al settimo cielo, anche se rimane un pizzico di rammarico per non essere riuscito a salire su un gradino del podio più alto del terzo. Ma è stato cosi faticoso questo periodo di qualificazione olimpica che, essere riusciti a centrare questo obiettivo, mi regala una gioia immensa".

Eccolo alla sua terza olimpiade dopo l'esordio a Pechino 2008 e l'exploit di Londra 2012 con l'argento individuale più il bronzo a squadre, all'inseguimento dell'oro, l'unico metallo che gli manca.

A Rio 2016 sarà in compagnia di Aldo Montano, livornese, un altro senatore (37 anni) della sciabola, che l'oro individuale lo ha già centrato ad Atene 2004.

E a Rio si lotterà solo per l'oro individuale perché per lo strano meccanismo che ad ogni olimpiade lascia fuori la gara a squadre di un'arma, stavolta è toccato alla sciabola maschile, motivo per il quale in quest'arma saranno solo in due, motivo per il quale è rimasto fuori il giovane Curatoli, “enfant prodige” della sciabola azzurra, una bacheca già ricca di trofei, l'ultimo dei quali è l'oro mondiale a squadre vinto pochi mesi fa a Mosca, da protagonista, al fianco proprio di Occhiuzzi e Montano.

A Seul il giovane poliziotto posillipino, allievo di Leo Caserta, ha battuto nel primo turno il francese Senegas per 15-4 prima di cedere al tedesco, tradito dall'ultima stoccata. Delusione inevitabile e tanta rabbia.

Una rabbia che sicuramente si porterà dentro fino a Tokio 2020, l'appuntamento olimpico dopo Rio.
27/3/2016
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