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I guizzi di Marekiaro e la forza di Kramer
di Mimmo Carratelli (da: Corriere dello Sport del 21 luglio 2014)
La Roma è più forte, la Juve è più Allegri. Ma, direbbe Renzi, non c’è il Rio delle Amazzoni a dividere il Napoli da queste due squadre, solo un ruscello (il ruscello di Dimaro).

Per annullare il ruscello basta un niente, un pimpirimpillino (sempre Renzi). E che sarà mai un pimpirimpillino?

È un raro giocatore di centrocampo con vista tridimensionale del gioco, un fenicottero capace di reggere la squadra su una sola gamba, il fiuto delle situazioni di uno spaniel inglese, un cuore di leone e gli occhi di tigre.

Ed ecco che, guardando alla Germania campione del mondo, nasce il desiderio di Christopher Kramer, 23 anni, 1,90, con eco di fisarmonica, un ragazzone, un pimpirimpillone, quel tipo di centrocampista di forte e aitante presenza che da solo si batte sulla linea mediana, Kramer contro Kramer, la sua zona come la cruna dell’ago dove non lascia passare né cammelli né altri infiltrati di centrocampo.

In attesa, il Napoli dovrà fare da sé riconquistando un giocatore essenziale come Hamsik, se farà Hamsik, cioè il cerbiatto che corre leggero, tocca la palla di prima, apre il gioco e lo conclude, velocemente.

Tutti aspettiamo Marek dopo la stagione grigia dell’infortunio. Le poche volte che, l’anno scorso, è stato in campo, sprazzi di fuoriclasse, il gioco del Napoli è stato rapido, ricco di inventiva, con più soluzioni.

Di positivo, nel Napoli, c’è l’esperienza maturata nel primo anno con Benitez. Tutto dovrebbe andare meglio. Maggiore affiatamento, migliori il piazzamento e i movimenti della difesa. L’anno scorso, il Napoli incassò 16 gol più della Juventus, 14 più della Roma.

È stato il dato negativo della stagione spagnola. L’attacco fece il suo dovere: soli tre gol meno della Juve, cinque più della Roma. Si volerà ancora sulle ali, mentre è giunto il principino delle Asturie Miguel Pérez Cuesta col tesoro di 72 gol in carriera, la maturità dei 28 anni e la gradevolezza del nome di battaglia, Michu, un gatto a nove code che torturerà le difese italiane, un nome che è sospiro e una speranza, un nome da rock-star.

Roberto Mancini ha indicato il Napoli pretendente allo scudetto. Gli avrà fatto velo Federica, la moglie napoletana? Ha detto che già l’anno scorso era una squadra forte.

I bookmakers danno ancora credito alla Juventus bancata 2,25 davanti alla Roma (2,80) e al Napoli (4,20). Alla vigilia del campionato scorso queste erano state le quote per la vittoria finale: 1,65 Juventus, 6,50 Napoli, 25 Roma.

C’è un notevole miglioramento nella quota del Napoli, mentre il divorzio di Conte dalla Juve con Allegri sulla panchina bianconera “appesantisce” la quota della Juventus, non più favorita in assoluto.

Il Napoli è già al lavoro a Dimaro, sede del precampionato scelta per il quarto anno consecutivo. Via col vento, allora. Dimaro è un altro giorno.

21/7/2014
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