Calcio
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Spagna, il primo titolo mondiale
di Mimmo Carratelli
Paul, il leggendario polipo dell’acquario tedesco di Oberhausen, ha colpito ancora. Aveva “detto” Spagna e la Spagna ha battuto l’Olanda (1-0) conquistando il suo primo titolo mondiale. Alla prima finale. Campioni d’Europa e del mondo le “furie rosse”.

Nel secondo tempo supplementare (con l’Olanda in dieci, espulso per doppio “giallo” Heitinga) ha deciso Iniesta, tra i migliori in campo, protagonista assoluto nei supplementari spostandosi in attacco. Per la terza volta, la finale mondiale si è decisa ai supplementari.

La Spagna ha meritato per avere cercato, più dell’Olanda, di far gioco. Ha attaccato di più. Ma è anche vero che la vittoria spagnola è nata da due spettacolari parate di Casillas su Robben giunto a tu per tu col portiere iberico.

L’Olanda ha badato a difendersi puntando su una soluzione in contropiede o sui calci piazzati. Nei tempi supplementari era un po’ sulle ginocchia, mentre la Spagna aveva ancora energie per domare il match.

Erano le due squadre più belle (e più giovani) per la finale più brutta nel primo tempo, un po’ meglio nella ripresa, fiammeggiante nei supplementari. Più calcio (degli olandesi) che calcio. Nei tempi regolamentari il fraseggio degli spagnoli si infrangeva contro l’aggressività degli avversari. L’Olanda non giocava e non faceva giocare. In difficoltà i due mediani Van Bommel e De Jong (fallosi e ammoniti). In appoggio costante in retrovia Robben e Kuyt. La Spagna cercava di manovrare con i suoi giocolieri di centrocampo. Xavi faro costante, poi un po’ spento, mentre veniva prepotentemente alla ribalta Iniesta. Nell’Olanda, Robben poteva accendere raramente i razzi dovendo dare una mano al centrocampo. Quando sprintava in avanti era raddoppiato e triplicato. Anche Sneijder doveva sacrificarsi nel lavoro di copertura ed erano rari i suoi “lampi” per l’attacco. Venivano quindi meno, nella fase offensiva, gli assi olandesi.

Primo tempo con rare giocate. Olanda chiusa. Due occasioni per Sergio Ramos (5’ gran tuffo a salvare di Stekelenburg, 11’ salvataggio in angolo di Heitinga). La Spagna, con la difesa a quattro, giocava con Busquets e Xabi Alonso davanti alla difesa, Havi dietro le punte che erano Iniesta, Villa e Pedro. Villa era punta centrale, Iniesta e Pedro scorazzavano per tutto il fronte dell’attacco, senza offrire punti di riferimento. Nel tourbillon, più veloce del solito, degli spagnoli, gli olandesi dovevano intervenire duramente. Fioccavano le ammonizioni per gioco falloso.

L’Olanda piazzava Van Bommel e De Jong davanti alla difesa a quattro. Lasciava praticamente solo in avanti Van Persie, perché i tre uomini dietro la prima punta (Robben, Sneijder e Kuyt) erano costantemente a centrocampo per intercettare il fraseggio degli spagnoli.

Dopo venti minuti, l’Olanda si liberava dell’assedio spagnolo aprendosi finalmente all’attacco con i primi spunti di Robben e il primo tiro nell’angolino basso sventato da Casillas (45’).

Più godibile la ripresa con un’Olanda migliore. Non ci metteva più il fisico, ma cercava la manovra con lanci in profondità. Primo scatto di Robben sul lancio di Sneijder e primo salvataggio di Casillas sull’asso del Bayern (62’). Il secondo lancio era di Van Persie (migliorato nel secondo tempo) e ancora Robben si presentava davanti al portiere spagnolo resistendo alla carica di Puyol: secondo salvataggio di Casillas (83’). Era capitata una palla-gol anche a Sergio Ramos sul corner di Xavi: incornata alta davanti alla porta invitante (77’). In mancanza di attaccanti tipici, Sergio Ramos diventava l’attaccante più pericoloso degli spagnoli.

L’entrata di Navas (60’ per Pedro) assicurava alla Spagna un gioco vivacissimo sulla fascia destra. In difficoltà su quel lato Van Bronckhorst, per giunta ammonito. La seconda mossa di Del Bosque era l’inserimento di Fabregas (81’ per Xabi Alonso). Il centrocampista dell’Arsenal, giocando arretrato, consentiva a Xavi di spingersi in avanti migliorando il suo rendimento.

Nel primo tempo supplementare c’era solo la Spagna che sprecava un’occasione dietro l’altra. Fabregas (assist di Iniesta) solo davanti a Stekelenburg e il portiere olandese salvava di piede (95’). Poi Iniesta si faceva chiudere nel momento decisivo dopo una gran penetrazione in area (98’). La conclusione di Navas veniva deviata da un difensore a fil di palo (100’). E, ancora, Fabregas sfondava da centravanti, ma concludeva fuori dal limite (103’).

C’era Torres (una comparsa, si strappava nel finale) per Villa nel secondo tempo supplementare (106’). Andava fuori subito Heitinga per un fallo al limite su Iniesta. Era già ammonito, espulso (109’). L’Olanda non ne aveva più e forse puntava ai rigori. Ma Iniesta, sempre più scatenato in avanti, sfruttava in area l’assist di Fabregas, che riprendeva il rinvio corto di un difensore olandese, e batteva Stekelenburg nonostante il tentativo disperato di Van der Vaart di intercettarne il tiro (116’).

Ha vinto la Spagna come aveva “predetto” il polipo Pual che, in questi Mondiali, ha azzeccato alla sua maniera otto risultati su otto. Ha vinto la squadra migliore. L’Olanda, dopo avere sprecato le due occasioni d’oro con Robben, ha costruito poco. E’ rimasta costantemente guardinga in attesa di un contropiede che non riusciva a concretizzare.

Fabio Cannavaro, prima dell’inizio della partita, ha consegnato la Coppa del mondo vinta dall’Italia quattro anni fa. L’ha fatto con un sorriso, lui solo in mezzo al campo mostrandola alla folla (85mila spettatori). Fra quattro anni si gioca in Brasile.

 

OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga (109’ espulso), Mathijsen, Van Bronckhorst (105’ Braafheid); Van Bommel, De Jong (99’ Van der Vaart); Robben, Sneijder, Kuyt (70’ Elia); Van Persie.

SPAGNA (4-2-1-3): Casillas; Sergio Ramos, Piquè, Puyol, Capdevila; Busquets, Xabi Alonso (81’ Fabregas); Xavi; Iniesta, Villa (106’ Torres), Pedro (60’ Navas).

ARBITRO: Webb (Inghilterra).

RETI: 116’ Iniesta.

 

FINALE PRIMO POSTO.

Johannesburg, domenica 11 luglio.

Spagna-Olanda 1-0 d.t.s.

 

FINALE TERZO POSTO.

Port Elizabeth, sabato 10 luglio.

Germania-Uruguay 3-2.

 

LE FINALI PER IL 3° POSTO.

1934: Germania-Austria 3-2

1938: Brasile-Svezia 4-2

1954: Austria-Uruguay 3-1

1958: Francia-Germania 6-3

1962: Cile-Jugoslavia 1-0

1966: Portogallo-Urss 2-1

1970: Germania-Uruguay 1-0

1974: Polonia-Brasile 1-0

1978: Brasile-Italia 2-1

1982: Polonia-Francia 3-2

1986: Francia-Belgio 4-2 d.t.s.

1990: Italia-Inghilterra 2-1

1994: Svezia-Bulgaria 4-0

1998: Croazia-Olanda 2-1

2002: Turchia-Corea del Sud 3-2

2006: Germania-Portogallo 3-1

2010: Germania-Uruguay 3-2.

 

L’ALBO D’ORO.

1930: URUGUAY (Uruguay-Argentina 4-2)

1934: ITALIA (Italia-Cecoslovacchia 2-1)

1938: ITALIA (Italia-Ungheria 3-2)

1950: URUGUAY (Uruguay-Brasile 2-1)

1954: GERMANIA (Germania-Ungheria 3-2)

1958: BRASILE (Brasile-Svezia 5-2)

1962: BRASILE (Brasile-Cecoslovacchia 3-1)

1966: INGHILTERRA (Inghilterra-Germania 4-2 d.t.s.)

1970: BRASILE (Brasile-Italia 4-1)

1974: GERMANIA (Germania-Olanda 2-1)

1978: ARGENTINA (Argentina-Olanda 3-1 d.t.s)

1982: ITALIA (Italia-Germania 3-1)

1986: ARGENTINA (Argentina-Germania 3-2)

1990: GERMANIA (Germania-Argentina 1-0)

1994: BRASILE (Brasile-Italia 0-0, 3-2 ai rigori)

1998: FRANCIA (Francia-Brasile 3-0)

2002: BRASILE (Brasile-Germania 2-0)

2006: ITALIA (Italia-Francia 1-1, 5-3 ai rigori)

2010: SPAGNA (Spagna-Olanda 1-0 d.t.s.)

11/7/2010
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