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"Storia degli antichi organi della Cattedrale di Napoli"
Sabato 10 Novembre alle ore 11.00, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Napoli, si terrà il Convegno sulla storia degli antichi organi della Cattedrale di Napoli, organizzato dall’ Associazione Organistica “Giovanni Maria Trabaci” e patrocinato dalla Regione Campania, dalla Provincia di Napoli e dal Conservatorio di Musica di Benevento “Nicola Sala”.

Oltre al presidente dell’associazione, Prof. Mauro Castaldo, Titolare della Cattedra di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio di Musica di Benevento, interverranno Monsignor Vincenzo De Gregorio, Organista Titolare della  Cattedrale di Napoli e Direttore del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, Monsignor Salvatore Esposito, Vicario Episcopale per la Disciplina dei Sacramenti e il Culto Divino della Diocesi di Napoli, il Prof. Livio De Luca, Consulente patrimonio organario Soprintendenza B.A.P.P.S.A.E. di Napoli e Provincia e Soprintendenza B.A.P.- P.S.A.E. Calabria, il Prof. Avv. Marco Corcione, Docente di Storia del Diritto Italiano, Facoltà di Giurisprudenza Seconda Università degli Studi di Napoli.

In occasione del convegno verranno ufficializzate le cariche all’interno dell’associazione e in particolare verrà conferita la presidenza onoraria a Monsignor Vincenzo De Gregorio, la presidenza del comitato scientifico al Prof. Livio De Luca e il titolo di primo socio ad honorem alla Prof.ssa Anna Robilotta, Titolare Emerito della Cattedra di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli.

Il convegno è inserito all’interno della rassegna concertistica dal titolo “Sette secoli di musica sacra per organo a Napoli” giunta ormai al suo secondo ciclo e conclusasi recentemente con rinnovato successo di pubblico e di critica.

Grazie a questi appuntamenti, l’Associazione Giovanni Maria Trabaci, nata per diffondere la cultura musicale legata alla tradizione organistica, si pone come obiettivo non solo quello di sensibilizzare e avvicinare gli amanti di questo genere attraverso concerti ed eventi, ma soprattutto di restaurare e conservare gli organi che si trovano nelle chiese di Napoli, che troppo spesso non vengono valorizzati.

La Cattedrale di Napoli è considerata una delle più grandi e imponenti chiese del mondo, nella quale si ergono numerose cappelle e opere d’arte senza pari. Le più grandi sono la Basilica di Santa Restituta, la cui fondazione risale all’epoca paleocristiana, e la Cappella del Tesoro di San Gennaro, scrigno di capolavori rinascimentali e barocchi, concepita per conservare le preziose reliquie del Santo.

Le due cappelle hanno ospitato nel tempo organi di immenso valore come quello realizzato nel 1750 da Tomaso de Martino, nella Basilica di Santa Restituta con caratteristiche di grosso positivo e con la parte fonica che si distingue dai canoni dell’epoca per la prima ottava “cromatica stesa” completa, addirittura prolungata verso il basso fino al Si-1.

Nella cappella del Tesoro di San Gennaro esistono, invece, due piccoli organi a canne, gemelli in tutto, che vennero collocati sulle due cantorie ai lati del presbiterio; l’organo sinistro resta il più antico strumento napoletano integro tuttora esistente, poiché nel 1902 fu deciso di modificare l’organo destro secondo i canoni della “riforma ceciliana”.

Volendo creare un percorso storico rispetto agli organi della Cattedrale va detto che prima del 1549 non si hanno notizie certe, ma è possibile che almeno dalla seconda metà del XV sec. esistesse almeno un positivo per l’accompagnamento del coro.

E’ nel 1549 che Giovan Francesco de Palma, costruisce il primo organo monumentale della Cattedrale, quello destro, per ordine del Cardinale Ranuccio Farnese. Secondo la prassi rinascimentale, l’organo era chiuso da stupende portelle dipinte su entrambe le facce dal grande pittore, architetto e scrittore Giorgio Vasari.

Nel 1652 i fratelli organari Pompeo e Martino de Franco costruiscono il secondo organo monumentale, quello sinistro, di fronte al precedente, per ordine del Cardinale Ascanio Filomarino. Da questo momento in poi, “i fratelli magnifici”, cioè questi due organi, vengono tenuti in grande considerazione. Anche quest’organo aveva stupende portelle dipinte su entrambe le facce, questa volta l’autore è stato Luca Giordano.

Nel 1767 l’organaro di fiducia della Cattedrale, Fabrizio Cimino, rimuove i due organi antichi, che oggi si trovano nella vicina Basilica di Santa Maria la Nova, e costruisce i due organi nuovi per ordine del Cardinale Antonio Sersale, che evidentemente voleva due strumenti strettamente gemelli sia fonicamente che esteticamente.

7/11/2007
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