
Calcio


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Una squadra finalmente padrona
di Mimmo Carratellìi
(da: Roma del 05.11.2023)
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Il Napoli salta la trasferta di Salerno con una buona padronanza del match (2-0).
A tratti s’è visto il pressing alto dei vecchi tempi che, nella prima frazione della partita, ha preso alla gola la Salernitana. Ma s’è vista pure una difesa serrata, anche sulle palle alte, che non ha concesso nulla agli avversari. Per Meret un paio di parate semplici. Per Ochoa, invece, quattro salvataggi e l’ha aiutato anche un palo esterno.
La Salernitana, alla settima partita senza segnare, non gioca da squadra ultima in classifica. Sta in gara senza chiudersi, senza fare barricate, ma sfida il Napoli sul piano tecnico, la squadra di Pippo Inzaghi ha buoni giocatori e una buona manovra. Messa così la sfida, il Napoli ha avuto la meglio.
La prima mezz’ora furiosa degli azzurri ha asfissiato la Salernitana, incapace di uscire dalla morsa dei campioni d’Italia. Il Napoli è entrato in campo con grande determinazione andando subito in gol (13’ Raspadori servito da Lobotka che rubava palla a Dia). I gol azzurri sono scaturiti da due palloni conquistati, c’è stato anche un utile pressing difensivo.
Il Napoli dominava in lungo e in largo. Raspadori con i suoi rientri, svariando in attacco, proponendosi per le conclusioni ha disorientato la difesa granata. Politano e Kvaratskhelia impegnavano duramente gli esterni salernitani, Kvara un po’ troppo egoista alla ricerca del gol, Politano più portato a cucire il gioco. Un super Lobotka, appena schermato da Dia, un attaccante sacrificato da Inzaghi sulla marcatura del play azzurro, ha diretto il gioco come nelle sue giornate migliori. Anguissa e Zielinski facevano un lavoro meno brillante, ma molto concreto.
Quando la Salernitana si liberava dalla morsa del Napoli, che rifiatava dopo la prima mezz’ora da grande squadra, allora la difesa azzurra, che aveva vacillato contro il Milan, si opponeva efficacemente alla pressione dei padroni di casa. Olivera, soprattutto, governava magistralmente la sua fascia dove cercavano di scatenarsi Mazzocchi, irrompendo dalla linea difensiva, e Tchaouna, brillante esterno del Ciad.
Era inoffensivo il centravanti Ikwuemesi (1,95), gli arrivavano pochi palloni alti. Rrahmani, ripresosi dagli svarioni contro il Milan, non sbagliava mai. Ostigard era un affidabile baluardo. Candreva, controllato in partenza da Di Lorenzo, cercava di animare la sua squadra, ma con scarsi risultati. Di Lorenzo, peraltro, andava costantemente in avanti per le sovrapposizioni a Politano.
Il Napoli reggeva senza affanni l’ultimo quarto d’ora del primo tempo con la Salernitana votata all’attacco. Durante il dominio azzurro, Ochoa salvava su Politano (15’), ripetendosi nel finale di tempo sulla conclusione rapida e bassa di Raspadori (41’ prodigioso il portiere messicano nella deviazione in corner).
Lo stesso Raspadori impegnava nuovamente Ochoa in una parata decisiva (47’) e Politano scheggiava il palo (50’). La Salernitana cercava di risalire la corrente, incoraggiata dal minimo svantaggio. Il Napoli del secondo tempo si abbassava facendo una grande densità difensiva e puntando sul contropiede. Il secondo gol restava nell’aria e la pressione crescente della Salernitana faceva temere un errore degli azzurri. Ma era ancora Ochoa a salvare sulla conclusione di Zielinski (61’) col suo quarto intervento di rilievo.
Garcia, forse in vista del match di mercoledì con l’Union Berlino, cambiava tutto l’attacco (68’ Simeone per Raspadori ed Elmas per Kvaratskhelia, 77’ Lindstrom per Politano). Inzaghi, alla ricerca del pareggio, rendeva ancora più offensiva la sua squadra (68’ Bohinen per Legowski e Stewart per l’inutile Ikwuemesi, 77’ Kastanos per Candreva).
Con la Salernitana tutta tesa in avanti, il Napoli schizzava in contropiede. Da una palla sottratta in acrobazia da Olivera a Tchaouna, nasceva il passaggio filtrante per Elmas che filava verso la porta di Ochoa, evitava un avversario e toccava morbido in gol per il raddoppio (82’). Salernitana troppo sbilanciata anche con l’ingresso di Botheim per il difensore Mazzocchi (81’).
Nel Napoli entrava nel finale Cajuste per Zielinski (86’). La partita si concludeva con una serie di corner per la Salernitana che il Napoli, con una difesa molto densa, spazzava senza difficoltà.
A tratti s’è visto il pressing alto dei vecchi tempi che, nella prima frazione della partita, ha preso alla gola la Salernitana. Ma s’è vista pure una difesa serrata, anche sulle palle alte, che non ha concesso nulla agli avversari. Per Meret un paio di parate semplici. Per Ochoa, invece, quattro salvataggi e l’ha aiutato anche un palo esterno.
La Salernitana, alla settima partita senza segnare, non gioca da squadra ultima in classifica. Sta in gara senza chiudersi, senza fare barricate, ma sfida il Napoli sul piano tecnico, la squadra di Pippo Inzaghi ha buoni giocatori e una buona manovra. Messa così la sfida, il Napoli ha avuto la meglio.
La prima mezz’ora furiosa degli azzurri ha asfissiato la Salernitana, incapace di uscire dalla morsa dei campioni d’Italia. Il Napoli è entrato in campo con grande determinazione andando subito in gol (13’ Raspadori servito da Lobotka che rubava palla a Dia). I gol azzurri sono scaturiti da due palloni conquistati, c’è stato anche un utile pressing difensivo.
Il Napoli dominava in lungo e in largo. Raspadori con i suoi rientri, svariando in attacco, proponendosi per le conclusioni ha disorientato la difesa granata. Politano e Kvaratskhelia impegnavano duramente gli esterni salernitani, Kvara un po’ troppo egoista alla ricerca del gol, Politano più portato a cucire il gioco. Un super Lobotka, appena schermato da Dia, un attaccante sacrificato da Inzaghi sulla marcatura del play azzurro, ha diretto il gioco come nelle sue giornate migliori. Anguissa e Zielinski facevano un lavoro meno brillante, ma molto concreto.
Quando la Salernitana si liberava dalla morsa del Napoli, che rifiatava dopo la prima mezz’ora da grande squadra, allora la difesa azzurra, che aveva vacillato contro il Milan, si opponeva efficacemente alla pressione dei padroni di casa. Olivera, soprattutto, governava magistralmente la sua fascia dove cercavano di scatenarsi Mazzocchi, irrompendo dalla linea difensiva, e Tchaouna, brillante esterno del Ciad.
Era inoffensivo il centravanti Ikwuemesi (1,95), gli arrivavano pochi palloni alti. Rrahmani, ripresosi dagli svarioni contro il Milan, non sbagliava mai. Ostigard era un affidabile baluardo. Candreva, controllato in partenza da Di Lorenzo, cercava di animare la sua squadra, ma con scarsi risultati. Di Lorenzo, peraltro, andava costantemente in avanti per le sovrapposizioni a Politano.
Il Napoli reggeva senza affanni l’ultimo quarto d’ora del primo tempo con la Salernitana votata all’attacco. Durante il dominio azzurro, Ochoa salvava su Politano (15’), ripetendosi nel finale di tempo sulla conclusione rapida e bassa di Raspadori (41’ prodigioso il portiere messicano nella deviazione in corner).
Lo stesso Raspadori impegnava nuovamente Ochoa in una parata decisiva (47’) e Politano scheggiava il palo (50’). La Salernitana cercava di risalire la corrente, incoraggiata dal minimo svantaggio. Il Napoli del secondo tempo si abbassava facendo una grande densità difensiva e puntando sul contropiede. Il secondo gol restava nell’aria e la pressione crescente della Salernitana faceva temere un errore degli azzurri. Ma era ancora Ochoa a salvare sulla conclusione di Zielinski (61’) col suo quarto intervento di rilievo.
Garcia, forse in vista del match di mercoledì con l’Union Berlino, cambiava tutto l’attacco (68’ Simeone per Raspadori ed Elmas per Kvaratskhelia, 77’ Lindstrom per Politano). Inzaghi, alla ricerca del pareggio, rendeva ancora più offensiva la sua squadra (68’ Bohinen per Legowski e Stewart per l’inutile Ikwuemesi, 77’ Kastanos per Candreva). Con la Salernitana tutta tesa in avanti, il Napoli schizzava in contropiede. Da una palla sottratta in acrobazia da Olivera a Tchaouna, nasceva il passaggio filtrante per Elmas che filava verso la porta di Ochoa, evitava un avversario e toccava morbido in gol per il raddoppio (82’). Salernitana troppo sbilanciata anche con l’ingresso di Botheim per il difensore Mazzocchi (81’).
Nel Napoli entrava nel finale Cajuste per Zielinski (86’). La partita si concludeva con una serie di corner per la Salernitana che il Napoli, con una difesa molto densa, spazzava senza difficoltà.
SALERNITANA-NAPOLI 0-2 (0-1)
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski (86’ Cajuste); Politano (77’ Lindstrom), Raspadori (68’ Simeone), Kvaratskhelia (68’ Elmas).
SALERNITANA (4-2-3-1): Ochoa; Mazzocchi (81’ Botheim), Fazio (68’ Daniliuc), Pirola, Bradaric; Coulibaly, Legowski (68’ Bohinen); Tchaouna, Dia, Candreva (77’ Kastanos); Ikwuemesi (68’ Stewart).
ARBITRO: Rapuano (Rimini).
RETI: 13’ Raspadori, 82’ Elmas.

4/11/2023
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