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In Russia col ricordo di Diego
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 24.11.2021)
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A Mosca contro lo Spartak come trentuno anni fa con Diego, la Coppa dei campioni riservata solo ai vincitori dei campionati. La notte sulla Piazza Rossa dopo l'arrivo all'ultimo momento del pibe da Napoli. In panchina allo Stadio Lenin, grande stadio, centomila spettatori, grande gelo. In campo negli ultimi 25' al posto di Zola.
Diego segna l'ultimo rigore, ma Baroni ne ha sbagliato uno e lo Spartak Mosca va avanti, Napoli eliminato dal dischetto dopo avere strapazzato al primo turno gli ungheresi dell'Ujpest con cinque gol, due Diego, uno a testa Baroni, Incocciati, Alemao. Un palo di Incocciati a Mosca segnò il destino avverso degli azzurri.
Si gioca per l'Europa League. Il Napoli, dopo avere battuto il Legia Varsavia 3-0 (Insigne, Osimhen, Politano) a Fuorigrotta, 4-1 in Polonia (Zielinski rigore, Mertens rigore, Lozano, Ounas) è al comando del girone, lo Spartak è ultimo. Ma è ancora tutto in gioco in questi due ultimi turni.
Passa agli ottavi la prima classificata, la seconda va ai play-off contro le terze dei gironi Champions. Sarebbe meglio evitare lo strascico degli spareggi. Il Napoli si metterebbe al sicuro vincendo a Mosca, altrimenti è una riffa finale.
Sotto la minaccia del Covid si va a Mosca e si torna in un baleno. Il Napoli ha cinque infortunati (Osimhen, Anguissa, Insigne, Ounas, Manolas) e due bloccati dal virus (Demme, Politano). Spalletti deve inventare una formazione d'emergenza. Viaggio scomodo e domenica ci sarà la Lazio a Fuorigrotta. Il campionato merita attenzione dopo un solo punto nelle ultime due partite.
Ma non si può andare in Russia a fare una gita fastidiosa. Il Napoli ha rimesso in piedi la qualificazione agli ottavi di Europa League e deve difenderla a due turni dalla conclusione dei gironi. La classifica è stretta: 7 punti il Napoli, 6 il Legia Varsavia, 5 il Leicester, 4 lo Spartak. Può succedere ancora di tutto.
Lo stesso Spartak, ultimo, schizza avanti se batterà il Napoli. Avvantaggia gli azzurri la differenza-reti (+5), nettamente la migliore del girone.
I russi furono una sorpresa all'andata (3-2) con Mario Rui espulso dopo mezz'ora. Spalletti cominciò con Osimhen e Anguissa in panchina. Fece flop. Stavolta non li avrà per niente. Avrà solo la difesa titolare, poi dovrà inventare il centrocampo e, soprattutto, l'attacco.
Lo Spartak, vulnerabile in difesa, è a metà classifica nel campionato russo. Allenato dal portoghese Rui Vitoria, è squadra che palleggia bene con giocatori di spicco, il nigeriano Moses (ex Chelsea) e il brasiliano Ayrton a centrocampo, l'olandese Promes e il gigante Sobolev (1,91) in attacco. In campionato è reduce da due sconfitte e tre pareggi.
L'Europa League offre allo Spartak l'occasione per lustrare la stagione. Il Napoli dovrà aspettarsi un avversario molto determinato e la formazione azzurra in emergenza accresce le difficoltà del match. Vedremo anche quali saranno la condizione del terreno di gioco e il clima (a Mosca la temperatura è pochi gradi sopra lo zero).
Non dovrebbe essere un match di combattimento. Anche lo Spartak è squadra essenzialmente tecnica. A ranghi completi il Napoli gli è superiore, ma gli azzurri giocheranno a ranghi ridotti. Il timore di infortuni, mentre l'infermeria del Napoli è piena, potrebbe condizionare la prestazione dei giocatori di Spalletti.
Partita a molte incognite, lo Spartak più tranquillo del Napoli in un momento delicato. È un match in cui gli azzurri superstiti di miglior livello tecnico (Zielinski, Fabian Ruiz, Koulibaly) devono dare di più per reggere la sfida.
Petagna più di Mertens dall'inizio anche per proteggere il belga da una partita ostica e pericolosa. Per l'infortunio grave di Osimhen, Spalletti deve sfoderare una formula nuova d'attacco per rilanciare la squadra in campionato e l'impiego di Mertens sarà determinante, meglio non rischiarlo a Mosca.