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Non è stato un bel divertimento
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 11.03.2019)
Doveva essere un match gioioso, una bella partita fra due squadre senza assilli di classifica e abituate al bel gioco, ma non è stato un bel divertimento perché il giovane De Zerbi ha giocato uno scherzo al maestro Ancelotti. Ha intrappolato il Napoli (però delle seconde linee) e ha rischiato di vincere.

Un gioiello di Insigne nel finale, su errore di Magnanelli, ha evitato la sconfitta degli azzurri (1-1) che ora, al secondo posto, hanno il Milan più vicino (era a otto punti, ora è a sei).

Un Napoli pigro, e un po’ più volenteroso nel finale quando si è sentito “offeso” dal gol di Berardi che stava decidendo la partita, ha dato spago alla trovatina di De Zerbi che rinunciava al consueto 4-3-2 per attrezzare il Sassuolo con un diabolico 3-4-3.

Succedeva che, di fronte alle due punte azzurre, Mertens e Insigne, De Zerbi optava per la difesa a tre e, sulla linea di centrocampo, piazzava due difensori sulle fasce (Lirola contro Ghoulam e Rogerio contro Malcuit). Lirola e Rogerio avevano il compito di giocare alti per bloccare gli esterni della difesa napoletana e correvano sulle linee laterali per dare ampiezza alla manovra offensiva del Sassuolo.

E, poiché in mezzo, Duncan e Magnanelli giocavano una gran partita, e l’ivoriano Boga svariava dappertutto, il Sassuolo aveva in pugno la partita. Il Napoli era disorientato e le difficoltà crescevano perché gli esterni azzurri, Ounas e Verdi, coprivano poco.

Insomma, il Sassuolo eseguiva alla perfezione la partita tattica preparata da De Zerbi. Il Napoli si attestava su un 4-4-1-1 con Insigne dietro Mertens, nella ripresa passava al 4-2-3-1 per raggiungere il pareggio (Younes, Mertens e Insigne dietro Milik; Allan e Diawara a difendere a centrocampo).

Con la testa e le gambe già al retour-match di Europa League a Salisburgo, il Napoli ci ha capito poco lungamente. Anche perché era in formazione largamente ritoccata. Non solo Meret fuori, per squalifica, ma Ancelotti tratteneva in panchina Callejon, Fabian Ruiz, Zielinski e Milik (in campo solo negli ultimi venti minuti).

Nel primo tempo, il possesso-palla degli emiliani (54% a 46) confermava la maggiore iniziativa del Sassuolo. Ma poiché il calcio non è una scienza esatta, e i numeri non dicono tutto, se era il Sassuolo a fare la partita, era il Napoli ad arrivare vicino al gol con Mertens (9’ stoppato in area da Demiral), con Insigne (29’ parata di Pegolo) e con Verdi (33’ conclusione alta).

Il conteggio dei tiri, nei primi 45 minuti, era di 4-2 a favore del Napoli e l’unico tiro nello specchio della porta era quello di Insigne al 29’.

De Zerbi era molto soddisfatto dei suoi, mentre il Napoli era alla ricerca di se stesso, ma aveva in campo Malcuit, Chiriches, Ghoulam, Ounas, Diawara, Verdi con Mertens al posto di Milik. L’ennesima formazione a sorpresa di Ancelotti, giustificata stavolta dall’impegno di giovedì in Europa League.

A Salisburgo, assenti Maksimovic e Koulibaly per squalifica, giocheranno Chiriches e Luperto. Il romeno è stato in campo solo nel primo tempo. Aveva nelle gambe appena i 56 minuti giocati contro lo Zurigo. Luperto è entrato nella ripresa, giocando a sinistra con Koulibaly a destra.

Senza una efficace copertura di Ounas e Verdi, succedeva che soprattutto Malcuit (confermate buone doti difensive) doveva “ballare” fra Rogerio e l’elettrico ivoriano Boga. Lo soccorreva spesso Allan. Ma era un Napoli sfrangiato, senza geometrie, senza compattezza tra i reparti.

Quando a inizio del secondo tempo è giunto il gol di Berardi (52’) è sembrata una partita persa perché non si riusciva a capire come il Napoli l’avrebbe potuta correggere. Dopo più di un’ora, Ancelotti faceva le sue mosse: fuori Ounas e Verdi, che pensavano solo a sprintare avanti, però perdendo palla, e dentro Younes e Milik. Non era il caso di pensare a “difendere” lo zero a uno. Il Napoli andava alla (morbida) riscossa con quattro attaccanti: Younes, Mertens, Milik, Insigne.

Al Sassuolo un po’ venivano meno le energie e, comunque, la sua azione offensiva peccava di concretezza, che è un po’ il vizio della squadra di De Zerbi (falliva il 2-0), un po’ il Napoli cercava di scongiurare la sconfitta con un impegno meno lezioso.

De Zerbi inseriva il mediano marocchino Bourabia (75’ per l’attaccante Djuricic) allo scopo di intralciare le linee di passaggio degli azzurri, un po’ un libero volante, affidando alle percussioni di Boga gli slanci offensivi più efficaci.

L’assalto del Napoli (che, alla fine, ribaltava i numeri del match: 56% di possesso-palla, 4 tiri a uno nello specchio) era abbastanza confuso, spesso con sei azzurri nell’affollatissima area emiliana. Come passare? Non c’era una corridoio, non c’era spazio.

Diawara tentava la soluzione da fuori area (74’ Pegolo in corner), ma è anche vero che Duncan concludeva di testa fuori la palla del possibile due a zero per il Sassuolo (81’).

Solo un errore poteva aprire al Napoli la porta del pareggio. Ed errore è stato, di Magnanelli, che si impantanava nella sua area con la palla ed era svelto Insigne a cavarne il tiro del pareggio (86’).

Sentendosi grandemente offeso dall’andamento della partita, il Napoli ha tentato di vincerla negli ultimi minuti, ma non trovava altri regali del Sassuolo per battere Pegolo (un tiro di Milik parato, uno di Luperto fuori bersaglio).

Non ci siamo proprio divertiti pur considerando la formazione messa in campo da Ancelotti. Dei nuovi titolarissimi si sono riposati in tanti e si spera che, giovedì, a Salisburgo monetizzino il riposo. Quel che conta è l’Europa League, ma attenti al Milan che sta puntando il secondo posto.

A SECCO – Neanche il Salisburgo si è sprecato nella partita di campionato pareggiando 0-0 sul suo campo contro lo Sturm Graz, sesto in classifica. A un quarto d’ora dalla fine Dabbur ha sbagliato un calcio di rigore. L’attaccante è entrato in campo nell’ultima mezz’ora. L’altro attaccante, Daka, è rimasto in panchina. Anche Marco Rose ha fatto riposare alcuni titolari in vista del retour-match di giovedì col Napoli. Il Salisburgo ha giocato col consueto 4-3-1-2: Stankovic; Lainer, Vallci, Ramalho, Ulmer; Mwepu (78’ Szoboszlai), Samassekou, Junuzovic; Wolf (83’ Prevljak); Gulbrandsen ((61’ Dabbur), Minamino.

AMARO SARRI – Sul campo del Sassuolo due vittorie, tre pareggi e una sconfitta per il Napoli. Maurizio Sarri debuttò sulla panchina azzurra perdendo al Mapei Stadium contro il Sassuolo di Di Francesco (1-2), poi colse due pareggi: 2-2 e 1-1. Benitez vi aveva vinto due volte 2-0 e 1-0.

ALLENATORE – Roberto De Zerbi diventa allenatore nel 2014 alla guida del Foggia in Lega Pro. Tre campionati. Passa al Palermo in serie A nel 2016, ma dura 12 partite, esonerato nella sarabanda degli allenatori di Zamparini. Riprende col Benevento in serie A nel 2017-18, protagonista di un magnifico finale ma non sfugge alla retrocessione.
Fece della squadra sannita una formazione bella e audace, con quel gol di testa del portiere Brignoli nel 2-2 contro il Milan acciuffato sulla punizione di Cataldi al 94’. Da questa stagione al Sassuolo con la definitiva consacrazione a tecnico di prim’ordine. Eliminato in Coppa Italia proprio dal Napoli agli ottavi di finale (2-0 al San Paolo). Ben piazzato a centro-classifica in campionato, più punti in casa (19) che fuori (13). In casa ha battuto l’Inter (1-0) alla prima giornata. Tre sconfitte in casa: Juventus (0-3), Milan (1-4) e Atalanta (2-6).

AZZURRO – Roberto De Zerbi, da giocatore, aveva un gran talento e a Fuorigrotta lo tenne nascosto. Era stato il fiore all’occhiello della promozione del Catania in serie A nel 2006 dopo una carriera in serie C con Padova, Avellino, Lecco e Foggia. Il Napoli lo prese per due milioni e 700mila euro per un salto di qualità volendo aggiungere un giocatore tecnicamente virtuoso all’arcigna squadra giunta in B dopo i due anni di serie C e il salvataggio di De Laurentiis in tribunale.
Giunse reclamizzato da Boban che lo definiva un suo allievo quando De Zerbi, diciassettenne, si allenava con il Milan senza mai giocare in serie A. Boban puntava molto sul ragazzo bresciano che sfidava a biliardo per farlo sentire inserito nel club rossonero. Nel Napoli di molti affanni divenne una pedina di lusso, retrocesso in panchina.
Nel 3-5-2 di Reja non trovava spazio se non in occasione di finti tridenti o in situazioni di ripiego, da seconda punta. Giocò 30 partite, due volte appena da protagonista. A Lecce (1-1) grande partita e autore del gol del pareggio e a Trieste (3-1) siglando la terza rete, ma soprattutto sconvolgendo la difesa giuliana. Finì in prestito all’Avellino, poi andò al Cluj con cui vinse campionato e Coppa di Romania.

SASSUOLO-NAPOLI 1-1 (0-0)

NAPOLI (4-4-2): Ospina; Malcuit, Chiriches (46’ Luperto), Koulibaly, Ghoulam; Ounas (66’ Younes), Allan, Diawara, Verdi (66’ Milik); Mertens, Insigne.

SASSUOLO (3-4-3): Pegolo; Demiral, Ferrari, Peluso; Lirola, Duncan (90’ Locatelli), Magnanelli, Rogerio; Berardi (85’ Babacar), Djuricic (75’ Bourabia), Boga.

ARBITRO: Manganiello (Pinerolo).

RETI: 52’ Berardi, 86’ Insigne.

SERIE A – 27ª GIORNATA
Juventus-Udinese 4-1, Parma-Genoa 1-0, Chievo-Milan 1-2, Bologna-Cagliari 2-0, Frosinone-Torino 1-2, Inter-Spal 2-0, Sampdoria-Atalanta 1-2, Sassuolo-Napoli 1-1, Fiorentina-Lazio 1-1. Lunedì: Roma-Empoli.

CLASSIFICA
Juventus 75; Napoli 57; Milan 51; Inter 50; Atalanta, Torino, Roma 44; Lazio 42; Sampdoria 39; Fiorentina 37; Parma 33; Sassuolo 32; Genoa 30; Cagliari 27; Udinese 25; Spal 23; Empoli 22; Bologna 21; Frosinone 17; Chievo 10.
*Lazio e Udinese, Roma ed Empoli una partita in meno.

PROSSIMO TURNO
Venerdì 15: Cagliari-Fiorentina.
Sabato 16: Sassuolo-Sampdoria, Spal-Roma, Torino-Bologna.
Domenica 17: Genoa-Juventus, Atalanta-Chievo, Empoli-Frosinone, Lazio-Parma, Napoli-Udinese (ore 18), Milan-Inter.

EUROPA LEAGUE - Giovedì 14, ottavi (ritorno)
Salisburgo-Napoli (0-3 andata)
Inter-Eintracht Francoforte (0-0)
11/3/2019
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