Calcio
Torna alla ricerca
Napoli, cinque calci alla vittoria
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 10.02.2019)
Partita a reti inviolate, un’ingiuria, perché il Napoli non concretizza cinque palle-gol: tre le sventa Lafont (20 anni), due le buttano fuori Insigne e Milik.

Il pareggio penalizza soprattutto la Fiorentina che si allontana da quattro a sei punti dalla zona delle qualificazioni europee.

Il Napoli frena ancora, per colpa sua, in quello che viene ancora definito l’inseguimento alla Juventus (due pareggi esterni nelle ultime tre patite).

Che cos’è il primo Napoli senza Hamsik? È il sacrificio di Fabian Ruiz frenato sulla linea mediana (Ancelotti urla spesso allo spagnolo di giocare basso in tandem con Allan).

Ma a Firenze è stato un Napoli in grande salute, mentre la Fiorentina ha finito stremata con Pezzella zoppo, Muriel e Varetout a fine corsa, Chiesa in affanno. Il Napoli non è riuscito a sfruttare il vantaggio fisico.

Pioli ha cercato di dominare a centrocampo azzardando una inedita difesa a tre in difficoltà (Ceccherini, Pezzella, Hancko). Ha variato spesso il centrocampo dal 3-4-1-2, in cui Biraghi faceva il quarto a sinistra e Gerson giocava dietro le punte, al 3-5-2 con Gerson che svariava sulla fascia mancina.

La difesa azzurra ha ben controllato sia Muriel che Chiesa. Meret ha dovuto compiere una sola parata di rilievo (28’ Veretout). Il francese Lafont è stato invece il protagonista del match annullando le palle-gol a Mertens (11’ e 36’) e a Zielinski (53’).

Incredibili gli errori di Mertens sotto porta. Ha tirato nell’area piccola, colpendo il portiere. Insigne (6’) e Milik (93’) hanno concluso fuori le altre palle-gol del Napoli.

Ancelotti ha giocato con Hysaj basso (magnifica partita) e Ghoulam alto (dal 5’ per Mario Rui infortunatosi). La vivacità a metà campo l’ha data Zielinski, in grande vena accentra dosi dalla fascia sinistra, ma calato nella ripresa. Bene in partita Callejon.

L’assenza di Hamsik si è fatta sentire relativamente sottraendo solo Fabian Ruiz al suo gioco incisivo e al tiro in porta (71’ una sola conclusione dello spagnolo, a giro, fuori). Ma a centrocampo è tornato il guerriero Allan.

Nella zona centrale, la Fiorentina giocava con tre play: Edimilson più arretrato, Veretout e Gerson più avanti. Ma il Napoli non ha corso pericoli seri. Maksimovic e Koulibaly hanno concesso quasi nulla.

Dopo un’ora di gioco, cominciava un’altra partita per i cambi. Pioli prima rammendava la difesa con Victor Hugo al posto dello spaesato Hancko (57’). Poi cercava di vincere il match con Mirallas più offensivo di Gerson (68’) e Simeone per lo stesso Mirallas che usciva per infortunio muscolare (80’). In pratica schierava tre punte: Simeone, Muriel e Chiesa.

Il Napoli replicava con Milik per Mertens (62’) e Verdi per Insigne (77’). Ma, nel finale di gara, la Fiorentina era sulle ginocchia con molti giocatori a corto di fiato. In pratica la squadra viola giocava in dieci perché Pezzella zoppicava e veniva spostato in attacco per evitare guai in difesa.

Il Napoli ha palleggiato di più (53% possesso-palla nel primo tempo, 56% totale). La Fiorentina, benché schierasse molti centrocampisti di qualità, schizzava volentieri in avanti con lanci lunghi favorendo così la difesa azzurra.

Le conclusioni del Napoli sono state 12 a 9 (4 nello specchio della porta, 4 anche per la formazione toscana). La partita ha avuto momenti spettacolari nel primo tempo per il gioco volante del Napoli per le combinazioni “al bacio” come ai tempi di Sarri.

Il Napoli avrebbe potuto “uccidere” il match nei primi dieci minuti, ma Insigne batteva fuori la palla respinta da Lafont sul tiro di Zielinski (6’) e Mertens sul cross di Ghoulam calciava da cinque metri addosso al portiere gigliato (11’).

La Fiorentina era in difficoltà nella fase difensiva, Dabo disorientato da Zielinski, Hancko in crisi sul lato di Callejon. In mezzo, Mertens giocava molto avanzato con Insigne sulla destra.

A centrocampo, il sacrificio di Fabian Ruiz e il partitone di Allan spegnevano le giocate di Veretout, Gerson ed Edimilson. Teneva molto bene il campo Hysaj, alla sua migliore partita quest’anno, sia controllando Biraghi o Gerson che s’allargava sulla sua fascia, sia fermando più di una volta Chiesa.

Per le cinque occasioni sprecate, il pareggio delude molto il Napoli. Il dato positivo è che la squadra è in salute. Le sono mancati cinismo e precisione sotto rete.

Non hanno fatto molto Milik (gol fallito nel recupero) al posto di Mertens e Verdi al posto di Insigne. È possibile che Ancelotti abbia fatto le sostituzioni del secondo tempo (dopo quella immediata e forzata di Mario Rui) in vista del match di giovedì a Zurigo in Europa League.

La Fiorentina è stata coraggiosa nei momenti di difficoltà del match e soprattutto nel finale, praticamente in dieci per l’infortunio di Pezzella e con molti giocatori affaticati e con i crampi. È venuta fuori dopo i primi venti minuti tambureggianti del Napoli conducendo spesso il gioco, ma sterile in attacco. Si può dire che la squadra di Pioli ha guadagnato un punto e il Napoli ne ha persi due.

PIRATI – Quindici le vittorie del Napoli a Firenze, otto per 1-0. I pirati del gol di quelle vittorie corsare sono stati Rosetti (1933-34), Cadregari (1941-42), Sormani (1970-71), Musella (1980-81), Maradona (1984-85), Fusi (1989-90), Maggio (2009-10), Higuain (2014-15).

IL MATTO – Il brasiliano matto Edmundo, due anni alla Fiorentina fra magie toscane e carnevali a Rio, giunse a Napoli due giorni dopo la Befana del 2001. Aveva 30 anni e disse: “Possiamo arrivare alla Champions League”. Mondonico sussultò: “Se dovesse succedere, lui resta qui e io vado a festeggiare al Carnevale di Rio”.
L’8 gennaio 200, col Napoli quintultimo, Edmundo fu presentato al “San Paolo”. Apparve, con la maglia azzurra numero 97 tra Corbelli, in abito blu e cravatta rossa fosforescente, e Ferlaino, in abito grigio da cerimonia, più Luigino Pavarese, in pullover aragosta a girocollo. Edmundo venne in prestito dal Vasco da Gama per 18 miliardi.
Fece un giro di campo e i tifosi gli mostrarono uno striscione di speranza: “Edmundo facci sognare”. Prese alloggio in una villa a due piani e sei stanze sul lago d’Averno e aveva una Bmw station wagon grigio metallizzata.
Giocò 17 partite. Fece un gol inutile a Bologna (1-2), segnò un gol e sbagliò un rigore contro il Lecce (1-1), segnò un gol platonico a Reggio Calabria (1-3) e concluse con uno squillo siglando al 90’ la vittoria del Napoli a Firenze contro la sua ex squadra (2-1).

UCCELLINO – Kurt Hamrin, svedese di Stoccolma, figlio di imbianchini e zincografo prima di dedicarsi al calcio, ha giocato il maggior numero di gare in Italia con la Fiorentina (289 partite, 150 gol). A Firenze lo soprannominarono “uccellino” per il fisico minuto e leggero e perché “volava” sulla fascia destra.
Venne al Napoli che aveva 35 anni nella squadra con Zoff, Panzanato, Bianchi, Juliano, Altafini e Sormani che, nel 1970-71, si classificò al terzo posto.
Era giunto l’anno prima a campionato iniziato. Non aveva più spazio nel Milan, dopo avere lasciato Firenze, e scelse Napoli. Prese casa a Posillipo e gli piaceva passeggiare con la moglie Marianne a Mergellina. Oggi, a 85 anni, vive a Firenze, nella zona di Coverciano.
Col Napoli giocò 22 partite e segnò tre gol. Lo aveva portato in Italia la Juventus che poi lo cedette al Padova di Rocco per far posto a Sivori e Charles. Dopo i nove anni con la Fiorentina, passò al Milan, quindi al Napoli.

IL PRINCIPE – Luciano Chiarugi, pisano di Ponsacco, detto Lulù, è stato a Firenze il principe della Curva Fiesole. Oggi ha 72 anni. Giocò nella Fiorentina 193 partite segnando 56 gol. Passò poi al Mian (154 partite, 60 gol). Venne a Napoli a 29 anni. Era il 1976 ed era il Napoli di Pesaola che conosceva bene Lulù dai tempi dello scudetto del ’69 a Firenze.
Se ne andò Braglia che disse: “Il pubblico si accorgerà che Chiarugi fa solo fumo e allora saranno guai”. In azzurro, Lulù fece appena quattro gol (34 partite). Giocò poco, senz’anima, ed emigrò alla Sampdoria.

ZURIGO – Giovedì in Svizzera l’andata dei sedicesimi di finale di Europa League Zurigo-Napoli. Ieri, la squadra elvetica ha vinto sul suo campo contro il Grasshoppers 3-1 (gol di Kharabadze, Makso e Domgjoni).
Lo Zurigo ha schierato molte riserve. Il successo è arrivato dopo due sconfitte e un pareggio. Lo Zurigo, quarto in campionato, è in zona Europa-League a -24 dallo Young Boys che è primo e a -6 dal Basilea secondo.

FIORENTINA-NAPOLI 0-0

NAPOLI (4-4-2): Meret; Hysaj, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (5’ Ghoulam); Callejon, Allan, Fabian Ruiz, Zielinski; Insigne (77’ Verdi), Mertens (62’ Milik).

FIORENTINA (3-4-1-2): Lafont; Ceccherini, Pezzella, Hancko (57’ Vicotr Hugo); Dabo, Edimilson, Veretout, Biraghi; Gerson (68’ Mirallas, 80’ Simeone); Chiesa, Muriel.

ARBITRO: Calvarese (Teramo).
10/2/2019
RICERCA ARTICOLI