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Italia, la stoccata d’oro di Murolo
Sciabole d’oro e pugni d’argento a Baku
di Adriano Cisternino
Sulle pedane della scherma risuona l’inno di Mameli grazie alla squadra maschile di sciabola, trionfatrice in finale sulla Romania con un 45-44 conclusivo da cardiopalmo dopo un andamento altalenante e un’acrobatica stoccata decisiva di Massimiliano Murolo, Carabiniere posillipino allevato da Leo Caserta e ieri particolarmente ispirato.

Un’autentica invenzione, proprio un colpo da mancino sul 44 pari la botta decisiva del carabiniere napoletano sul quale sono saltati felici di gioia AlbertoPellegrini, Luigi Miracco e l’altro napoletano Giovanni Repetti, portacolori dell'Esercito ma cresciuto nel Club Scherma Napoli col maestro Coltorti.

Tutti felici di condividere questo sudatissimo oro: la fortissima Romania bruciata sul filo di lana dopo aver eliminato in semifinale la Russia per 45-42.

Battuti insomma due giganti della scherma europea che è come dire mondiale.

La scherma ha portato ieri all'Italia anche due bronzi di squadre: spada e fioretto femminile.

Tutta d’argento l’Italia del ring. Al metallo di Valentino Manfredonia negli 81 chili, ieri se ne sono aggiunti altri quattro dello stesso colore. Marzia Davide nei 54 chili, Valentina Alberti (64), Vincenzo Picardi (52) e Vincenzo Mangiacapre (64) non sono riusciti a spuntarla ieri nelle rispettive finali.

Secondo premio per tutto il poker di pugili, e comunque risultato di prestigio per i ragazzi di Lello Bergamasco e Emanuele Renzini in una competizione internazionale.

Garantita, tra l’altro, ai due uomini la partecipazione ai mondiali di Doha in programma ad ottobre, dove per la prima volta nella storia di questa manifestazione c’è il numero chiuso.

Il primo argento è arrivato da Marzia Davide, la 34enne mammina di Pontecagnano da poco in forza alle Fiamme Oro, che non fa mistero di aspirare ad un posto per Rio dopo le polemiche e la delusione che hanno preceduto Londra 2012.

La rossa mancina ieri ha ceduto alla russa Saveleva: decisione unanime (0-3) al termine di un incontro a fasi tutto sommato alterne.

Stesso risultato ha consegnato l'argento alla bolognese Valentina Alberti battuta dalla russa Beliakova.

In campo maschile Picardi e Mangiacapre hanno dovuto cedere l'oro a due uomini di casa.

Picardi, dopo la splendida semifinale contro lo slovacco Tonko, è stato battuto 0-3 dall'azero Mamishada.

Per “faccia di bronzo” (come è stato definito il casoriano dopo i bronzi olimpico e mondiale), un argento è pur sempre un passo avanti.

Collazo Sotomayor, fuoriuscito cubano naturalizzato azero, nipote dell'ex-primatista mondiale di salto in alto (2,45), ha sottratto l'oro a Vincenzo Mangiacapre, anche qui con un verdetto unanime ma tutt'altro che nettissimo.

Il marcianisano delle Fiamme azzurre, dopo una spettacolare semifinale, si è dovuto accontentare dell'argento che comunque lo ripropone tra i migliori in assoluto della categoria.

28/6/2015
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