Recensioni
Varenne, la leggenda del trotto
di Adriano Cisternino
 |
Text Size |
 |
Varenne, naturalmente. E chi se non lui il protagonista di una storia di cavalli, ultimo lavoro di Franco Esposito, fresco di stampa con l'accattivante e provocatorio titolo “
Com'è bello darsi all'ippica”, sottotitolo “
Cavalli mitici e driver dalle mani d'oro. Da Varenne a Tonino Di Nardo”, con la prefazione di Luigi D'Angelo, per “
Absolutely Free Libri” (230 pagine, euro 18).
Non a caso partiamo dal capitolo finale, perché è qui che l'autore offre al lettore una proposta operativa, curiosa ed accattivante. Volete conoscere personalmente e magari regalare una carezza al principe dei trottatori?
Dopo aver ingoiato circa duecento pagine di vittorie e prodigi realizzati in Italia e in Europa da questo cavallo nato alle tre del mattino con un parto complicato (genitori tutt'altro che campioni) e visto inizialmente come un brutto anatroccolo, ebbene in coda al racconto arriva dall'autore una proposta concretamente operativa. L'invito a fare la diretta conoscenza con il cavallo più vincente e più ricco della storia del trotto, paragonato in corsa ad un aereo in fase di decollo.
Ricco e ambito anche da pensionato, perché tutti volevano un figlio di Varenne, diventato perciò padre di circa duemila eredi, ma senza mai assaporare il caldo piacere dell'amplesso perché oggi così funziona la riproduzione: il seme raccolto e congelato e poi distribuito con parsimonia a caro prezzo.
Sì, magari farvi anche una foto con “
il capitano”, che si presta con fair-play cavalleresco (e chi più di lui...) ed anche con palese orgoglio di vecchio, grande campione, ormai 29enne, titolare di una meritata pensione d'oro.
Vi seduce tutto questo? Bene, basta raggiungere Villanterio, Pavia, presso la tenuta-residenza “
Il Cigno”, inaugurata il 19 settembre 2021. In esposizione troverete la leggenda dell'ippica, pensionato di lusso, amorevolmente curato da Daniela, l'ultima sua assistente dopo Ina e Anna, e la possibilità di vedere “
il capitano” in carne e ossa, toccarlo, accarezzarlo, fargli meritati complimenti. Visite gratuite su prenotazione, ma solo di domenica pomeriggio.
Varenne, nome di una strada di Parigi, squalificato all'esordio (comprensibile emozione) e all'ultima sua corsa, come dire: ora basta.
Scorrono tra le pagine del libro trent'anni di storie di cavalli vincenti e non, di driver, corredate da infiniti spunti, curiosità, aneddoti, che ruotano intorno al più celebre atleta a quattro zampe della storia, 50 vittorie su 58 corse disputate. Da Zenzalino, la tenuta poco distante da Ferrara, la patria del capitano, il cavallo più forte e più ricco di sempre.
Varenne, nome di una strada di Parigi, depositario da subito di una fiducia incrollabile di Enzo Giordano, proprietario napoletano, ex-agente di cambio, e del driver Gianpaolo Minnucci.
Giordano, Minnucci e Turja, proprietario, driver e allenatore, tre personaggi che hanno fatto squadra, legati e sostenuti da incrollabili certezze in questo irripetibile soggetto che ha raccolto premi per 4671 mila euro. Il cavallo più ricco della storia mondiale dell'ippica. Stallone dal settembre 2002.
Vizi privati e pubbliche virtù di Varenne raccolte, scavate dappertutto, e raccontate nei più curiosi dettagli, la carriera di un campione passata al microscopio, ma anche storie di avversari, sfidanti, allenatori, driver, famiglie di driver per generazioni, come Ugo Bottoni, detto l'ammiraglio, e Sergio Brighenti e Vivaldo Baldi, avversari per una vita come Coppi e Bartali.
E naturalmente storie di corse dal marchio prestigioso e nobile, a cominciare dal G.P Lotteria di Agnano, irresistibile richiamo internazionale di primavera, che annovera un albo d'oro dai nomi leggendari, tipo Tornese, Crevalcore, Une de Mai, Bellino e tanti altri.
La passione alla base di tutto e di tutti. Si nasce e si cresce fra cavalli, scuderie, paddock, sulky, come Antonio Di Nardo, vincitore a sorpresa del Lotteria 2024 con Capital Mail, figlio e fratello d'arte, poi emigrato in Toscana, per tutti Tony Young, e per l'occasione anche il Virgilio dell'autore attraverso i meandri dei ricordi ippici.
I Di Nardo e i Gocciadoro, una rivalità antica, una delle tante altre storie di un'ippica che negli ultimi tempi accusa inspiegabili ritardi di attenzione, anche a livello istituzionale. Con qualche inevitabile preoccupazione per una disciplina che genera lavoro, ricchezza e attenzione internazionale.