Contatta napoli.com con skype

Recensioni
Viaggio a Napoli, di Johann Wolfgang Goethe
di Giovanna D'Arbitrio
Era il febbraio del 1787 quando Goethe visitò Napoli, descrivendola come una città vivace, ricca di contrasti ma anche di meraviglie, splendidi paesaggi e luoghi affascinanti. “Basta girare per le strade e aprire gli occhi per vedere spettacoli inimitabili”, scrisse.

Viaggio a Napoli (Ed Intra Moenia, 2014), il capitolo dedicato a Napoli nel suo libro Viaggio In Italia, viene così presentato: “Sono le pagine del soggiorno napoletano di Goethe, uno straordinario affresco della città di fine Settecento e una testimonianza del fascino che questi luoghi esercitarono sull'animo del poeta. Siamo nel 1787, il colto e raffinato letterato tedesco intraprende, come tanti in quell'epoca, il suo Grand Tour che resoconterà nel celebre "Viaggio in Italia". Ma le annotazioni più toccanti sono appunto dedicate alla città partenopea dove trascorrerà due mesi al termine dei quali la definirà il luogo "più meraviglioso del mondo".

All'età di 37 anni Johann Wolfgang Goethe, poeta, drammaturgo, romanziere e scienziato tedesco, viveva nel ducato di Sassonia Weimar alla corte del duca Carlo Augusto di Sassonia. Dopo il successo del romanzo epistolare I dolori del giovane Werther, si era dedicato allo studio di varie scienze ed aveva già iniziato a scrivere il l poema epico Faust, l’opera che ispirerà letterati e musicisti come Mozart, Beethoven, Schubert, Brahms.

La sua vita privata, tuttavia, era turbata dall’ infelice storia d’amore con Charlotte Von Stein, una donna già sposata, e in più l’attività a corte non lo soddisfaceva più: tali cause lo indussero ad allontanarsi da Weimar e pertanto intraprese il classico Grand Tour in Europa continentale nel corso del quale visitò l’Italia, descrivendola nel suo diario Viaggio in Italia.

A Napoli dedicò un capitolo nel quale scrisse di aver provato tra le sensazioni più forti di tutto il viaggio: una città florida, con un immenso patrimonio artistico, storico e culturale, ricca di bellezze paesaggistiche, con un clima mite e, smantellando i pregiudizi e i luoghi comuni, esaltò tutte le caratteristiche della Campania Felix del passato.

Accompagnato dal pittore tedesco Johann Heinrich Wilhelm Tischbein, visitò con lui gli scavi di Pompei, la città di Pozzuoli e la vicina Solfatara e il cratere del Vesuvio. E così scrisse nel suo diario: "Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto, la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere il senno".

Nelle sue descrizioni non trascurò, tuttavia, le sofferenze di un popolo costretto a vivere nella miseria e ne esaltò l’ingegno e la fantasia per combatterla, rigettando il cliché della pigrizia: “Le classi più basse sono le più industriose (…) Rivolsi perciò la mia attenzione preferibilmente al popolo, sia quando è in moto che quando sta fermo, e vidi, bensì, molta gente mal vestita, ma nessuno inattivo”.

Insomma Goethe legò il suo cuore alla città di Napoli che ancora lo celebra con affetto perché ne ha apprezzato la sensibilità e la mente libera da pregiudizi.

6/8/2022
RICERCA ARTICOLI