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Calcio
Applausi di rigore per Insigne
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 16.05.2022)
Tra la gran partita di Anguissa e il fantastico gol di Lobotka, il meglio del match contro il Genoa (3-0), il "Maradona" con 50mila spettatori fa festa a Insigne all'ultima partita in maglia azzurra sul campo di casa, onorata con un rigore ripetuto, palo di Lorenzo sul primo tiro dal dischetto, palla in rete sul bis concesso dall'arbitro ravennate Fabbri.

Il Genoa non ce l'ha fatta a impensierire il Napoli restando inchiodato al penultimo posto, retrocessione che appare inevitabile. Per il Napoli partita semplice e vittoria chiara, l'undicesima in casa dove però la squadra azzurra ha sprecato 21 punti (5 sconfitte, 3 pareggi).

La squadra ligure ha avuto buone fasi iniziali nei due tempi. Nella prima mezz'ora pressione alta e costante, però senza impegnare Ospina (12' traversa scheggiata da Yeboah).

Nella ripresa, finalmente il Genoa è pervenuto al tiro tra i pali: Ospina con un piede annullava la conclusione di Portanova (54' si era sull'1-0), centrale il tiro di Hernani ben controllato dal portiere azzurro (68'), insidioso il tiro di Ameri nell'angolino basso alla destra di Ospina che sventava in corner (75').

Sono stati gli unici squilli offensivi del Genoa in una partita che il Napoli ha gestito a piacimento (67 per cento di possesso-palla) passando dall'inutile ragnatela di passaggi della prima mezz'ora, che si perdevano nella giungla difensiva genoana, a un gioco più verticale, più spedito.

Quando il Genoa, dopo la prima mezz'ora di grande impegno, s'acquetava, è bastato un cross pennellato da Di Lorenzo per il vantaggio di testa di Osimhen (32'), il suo settimo sigillo aereo in 14 reti.

Il vantaggio minimo del Napoli è durato a lungo, più di mezz'ora prima del raddoppio, tenendo in partita il Genoa che, però, non aveva né le qualità, né la forza per rimediare, costantemente pressato nella sua metà campo rifugiandosi spesso in corner.

Pomeriggio di gran caldo (due cooling break) e lacrime napulitane per Lorenzo Insigne, variamente festeggiato prima della partita col dono di una gigantesca coppa, gli applausi di De Laurentiis, la voce stentorea di Daniel Decibel Bellini a sollecitare la commozione dello stadio, i due figli di Lorenzo, Christian e Carmine, tra i figli di tutti i giocatori (Mertens col piccolissimo Ciro Romeo) da trasformare la festa del commiato in una festa del papà.

Lorenzo ha giostrato con molto impegno, alcune giocate di qualità, lasciando il campo all'88' (entrava Elmas) per l'inevitabile standing ovation concludendo il match con un gran lancio non sfruttato da Osimhen e un furioso recupero difensivo, la sua maggiore conferma di attaccamento e di contributo doveroso da capitano.

Sul rigore che portava al raddoppio del Napoli (fallo di mano di Hernani) resta la curiosità del bis. La prima esecuzione di Insigne stampata sul palo destro di Sirigu (quinto rigore mancato su 13 eseguiti) spargeva l'ombra di un commiato sfortunato, pronte le ricorrenti critiche su Lorenzo rigorista.

L'arbitro faceva ripetere il penalty (portiere con i piedi non sulla linea di porta? giocatori entrati in area prima del tiro?). Sulla seconda esecuzione, Insigne vinceva la naturale ansia di un secondo errore e insaccava.

Tutti felici, Lorenzo secondo cannoniere azzurro di tutti i tempi con 122 reti, dietro Mertens (148 centri) e davanti ad Hamsik (121).

La partita, in sostanza a senso unico, ha confermato il terzo posto del Napoli, ormai irraggiungibile da parte della Juventus.

Come s'è detto, Anguissa è stato un protagonista, autentica colonna del centrocampo, giocatore non solo fisico, imbattibile nei contrasti, ma molto propositivo con "strappi" strepitosi a portare palla avanti.

Mertens (un tiro, parato) avrebbe voluto far gol, ma è stato un eccellente trequartista, cucendo spesso la manovra offensiva del Napoli, protagonista di un paio di lanci "al bacio" per Osimhen.

Sul nigeriano hanno discusso molto Spalletti e lo stesso Anguissa invitandolo a coordinarsi meglio. Ospina ha fatto un paio di parate decisive. Lobotka, quando è entrato (72' per Fabian Ruiz), ha restituito al centrocampo eleganza e incisività, poi se ne è andato in furiosa fuga centrale da metà campo e, mentre i compagni aspettavano il passaggio, lo slovacco andava a concludere orgogliosamente a fil di palo per il tre a zero conclusivo (81').

Al Genoa è mancato presto per infortunio il centrocampista Badelj (24' dentro il terzino danese Frendrup) perdendo così un giocatore essenziale davanti alla difesa.

Il tedesco Amir è stato un buon regista, ma incappava in Anguissa. Notevole il contributo offensivo a sinistra dell'islandese Gudmundsson.

Sullo 0-1 non hanno fruttato i cambi genoani (56' Hernani per Hefti, Ekuban per Portanov), però la squadra ligure migliorava la sua qualità, il centrocampista brasiliano Hernani (al posto del terzino Hefti) e soprattutto il ghanese Ekuban sulla fascia destra contribuivano a rendere più ariosa la manovra genoana.
Dettagli. In campo c'era un Napoli superiore.

Nel finale si sono visti Zielinski (72' per Mertens) e Ghoulam (72' per Mario Rui), infine Demme (83' per Anguissa). Passerella per tutti nell'ultima partita al "Maradona".

Il Napoli concluderà domenica a La Spezia il campionato che lo ha riportato in Champions e lo ha visto tra i concorrenti allo scudetto sino al triplice flop con Fiorentina, Roma ed Empoli.

Si pensa già al futuro. Osimhen, Koulibaly e Fabian Ruiz sarebbero sul mercato. Spalletti resta. Ricomincerà un nuovo ciclo azzurro.

NAPOLI-GENOA 3-0 (1-0)

NAPOLI(4-2-3-1)
: Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui (72' Ghoulam), Anguissa (83' Demme), Fabian Ruiz (72' Lobotka), Lozano, Mertens (72' Zielinski), Insigne (88' Elmas), Osimhen.

GENOA (4-2-3-1): Sirigu, Hefti (56' Hernani), Ostigard, Bani, Criscito, Galdames (74' Menegoni), Badelj (24' Frendrup), Gudmundsson (74' Destro), Amiri, Portanova (56' Ekuban), Yeboah.

ARBITRO: Fabbri (Ravenna).

RETI: 32' Osimhen, 67' Insigne rigore, 81' Lobotka.

16/5/2022
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