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Recensioni
La Fispes e i suoi splendidi atleti
di Adriano Cisternino
Non chiamateli eroi, non amano questo epiteto. Chiamateli semplicemente atleti. E se vincono tante medaglie, com'è successo alle paralimpiadi di Tokio 2021, allora sono dei veri campioni.

L'anno scorso L'Italia è tornata dal Giappone con 69 medaglie: 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi. Polverizzato il precedente record (58) di Seul '88.

Un trionfo, insomma, 69 medaglie che rivelano altrettante storie di disabilità, e molte altre ancora, che la Fispes (federazione italiana sport paralimpici e sperimentali) ha trasformato e trasforma quotidianamente in storie vincenti di chi fa leva sugli sgambetti della sorte per raggiungere traguardi impensabili.

Una ribellione silenziosa alle avversità della vita. “In realtà, la disabilità non è altro che una componente della naturale diversità della persona”, spiega Sandro Porru, presidente nazionale della Fispes.

L'imperfezione che rende unici, insomma, e lo sport come terapia di persone bisognose di precise indicazioni: “Chi arriva da noi è in cerca di un nuovo domani”, chiarisce ancora Porru. “E molto spesso lo trova” conclude Franco Esposito che su questo mondo poco illuminato fa luce col suo ultimo libro “L'insuperabile è imperfetto”, titolo tratto dalla mostra fotografica di una rubrica social ideata nel 2007 da Mario Cusma, collaboratore Fispes.“Lo sport come spinta per vivere, La Fispes e i suoi splendidi atleti” il sottotitolo del libro per Absolutely Free, pag. 297, euro 20.

Il testo, corredato da numerose foto a colori, accende in realtà un faro su un mondo semisconosciuto, e lo rischiara rendendogli finalmente giustizia, allontanando senza equivoci una serie di pregiudizi, di false e diffuse convinzioni che spesso - magari in buona fede - lo circondano per semplice superficialità o ignoranza. Convinzioni che, comunque, erano e sono lontane dalla realtà.

E allora è giusto illuminare finalmente la verità, fare chiarezza scrutando anche nell'animo di queste persone rinate a nuova vita perché - come diceva il grande Mohammad Alì - l'importante non è cadere ma rialzarsi, e impossibile “is nothing”.

La Fispes - spiega Emanuela Audisio in una prefazione che va al cuore dell'argomento - ricuce lacerazioni, fornisce abiti nuovi a chi non trova più forze per uscire, rafforza cuori e menti, non fa misericordia, ti aiuta con strumenti utili, non sei più solo, hai mezzi per sostenerti, progetti per il domani. Ma lo devi volere perché il miracolo sei tu. Lo sport ti rimette in corsia, ti dà traguardi, ti fornisce un nuovo respiro, ti assicura una classifica. Saprai se vali e quanto”.

E molti di loro valgono. Al punto che si mettono o rimettono in campo, in pista o in pedana, e vincono, stabiliscono record. Il primo record è quando si sono rialzati dalla caduta (una nascita infelice, una irreparabile malattia, un incidente grave), e si sono rimessi in piedi.

E regalano all'Italia giornate memorabili. Come quello straordinario, incredibile 3 agosto 2021: Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto, sorelle d'Italia, prima seconda e terza nella finale 100 femminili atlete con protesi a una gamba. E record del mondo in 14”11.

Il fantastico trio delle “sorelle d'Italia sul podio”, certo, ma anche Assuntina Legnante, pesista e discobola di Frattamaggiore, due ori e due argenti paralimpici, cinque titoli mondiali, dopo essere stata fermata alla vigilia della partenza per le olimpiadi di Atene 2004 per un problema alla vista poi aggravatosi fino alla cecità.

Sono storie che hanno conquistato anche il mondo della pubblicità: l'immagine di Ambra Sabbatini in pista con la protesi alla gamba sinistra - per dirne una - è diventata testimonial di una campagna pubblicitaria per la sicurezza stradale con lo slogan “Ci sono limiti da superare, altri da rispettare”.

Ma le storie sono tante e leggerle in questo libro è come leggere tanti romanzi, dalle trame impensabili, eppure tutte reali, concrete, perché - si sa - la realtà spesso è più immaginifica della più fervida immaginazione.

Franco Esposito è andato a scoprirle, una per una, a scrutare nei ricordi e nel cuore dei protagonisti, per poter raccontare fatti e sentimenti di questa specifica categoria di atleti e cogliere l'origine di quella marcia in più rispetto ai normodotati che ne fa dei campioni della vita prima ancora che di piste e pedane.

Sono storie particolari, ciascuna con un suo personalissimo percorso, diverso da tutti gli altri perché sempre diversa è la partenza. E ciascuna, a suo modo, è un romanzo che Franco Esposito racconta col suo stile agile, immediato, compagno vivace verso una conclusione che alla fine ci farà scoprire di essere più ricchi, con un pizzico di rammarico perché finora magari ci sono sfuggiti tanta passione e tanto talento per lo sport e per la vita.

9/5/2022
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