Approfondimenti
L’Europa passa sulla faccia di Tallei
di Mimmo Carratelli
(da: Party Magazine del 25.04.2020)
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Diario continuo della quarantena. Cala il contagio, aumenta il coraggio. Fase due, e vai! Chi esce e chi apre. Vedrai, vedrai. Vedrai che cambierà. Forse non sarà domani. Ma un giorni cambierà. Ah, Ornella Vanoni!
LO SCERIFFO
Promuove, ordina, decreta, ingiunge e soggiunge il nostro Sceriffo regionale
Vincenzo De Luca in trincea. Dopo i lanciafiamme, i carri armati sulla linea del Volturno.
Conferma e riafferma: “
Se la Lombardia apre, io chiudo i confini della Campania”. Maronna mia bella!
Dal Palazzo di famiglia a Torino, Cavour richiama Garibaldi a Caprera nell’unica lingua di emozione: "
Dicitincell a chilli d’’o Surd, rifaccimme st’Italia". E Garibaldi: "
Mo’ torno allo Spirito Santo e glielo dico ai napulitane”. Visioni e traveggole.
OMS
Il Coronavirus fa brutti scherzi. Ottenebra la mente, capovolge la storia, spacca l’Italia, frantuma il mondo. Da Ginevra appare
Tedros Adhanom Ghebreyesus, 55 anni, etiope di Asmara, direttore generale dell’
Organizzazione mondiale della sanità, grave, imperturbabile, un faccione con occhiali di comando.
Riferisce e ammonisce. La pandemia ha invaso il mondo. Questo e quello, questo è quanto, questo è, buonasera.
LA STATUA
Meraviglioso, sempre lui, il pibe.
Maradona protagonista. Davanti allo stadio dell’Argentinos Juniors, a Buenos Aires, la sua statua alta quattro metri, opera dello scultore d’affetto
Jorge Martinez, messaggio di felicità del pallone, guarda il mondo del Coronavirus.
E giustamente
Cesar Perez, il custode della “
Casa de d10s” e di ogni memoria di Dieguito, gli ha posto una mascherina verde sul viso. Proteggetevi, amici tutti, e forza Napoli.
APP
E viene il giorno del Coronavirus in cui
Maria Latella, 62 anni, calabrese di Reggio, due giri di perle e l’occhio destro bendato dalla ciocca dei capelli biondo-cadenti, tele-intervista
Giuseppe Luciano Calogero Provenzano, 38 anni, siciliano di Milena (Caltanissetta), piddino e ministro per il Sud, barbetta rossiccia e occhiali con montatura a pendant, cioè sull’amaranto spento.
Urge l’
APP, e che cos’è st’
APP, e che cosa ci facciamo con l’
APP e a che cosa serve l’
APP.
Applicazione mobile, un software da piazzare sullo smart-phone o sul tablet. Questo è l’
APP. ‘O spione a portata di mano.
Serve, serve. Per tracciare i contagi, il contagiante e il contagiato. Per essere discretamente controllati quando porgiamo il Coronavirus al prossimo e quando il prossimo lo riceve e gli vengono la febbre e la mancanza del respiro.
Un gioco da ragazzi, l’
APP, per gli svelti ragazzi d’oggi che tastano velocemente sui display, ma l’uomo e la donna restii al progresso?
Giuseppe Luciano Calogero Provenzano geme sul divario digitale, sulle difficoltà di chi non ha l’età per l’
APP e
Maria Latella lo conforta, lo sostiene, lo incoraggia, suvvia parliamo dei litigi della maggioranza di governo e ‘sto governo tiene?
RICCI E DISPACCI
24 aprile, sessantatreesimo giorno d.C. (dopo Coronavirus). Abbiamo esaurito i cruciverba e i puzzle, mandato in frantumi il cubo di Rubik, stirato e lavato, beati quelli che hanno la cyclette e il tapis roulant, magari anche il quadro svedese e una norvegese di compagnia.
Che cosa ci dice oggi da Londra
Liliana Faccioli Pintozzi che non sa più come governare l’ingovernabile cespuglio dei capelli a riccio di mare, a groviglio di ricci indipendenti?
Come sta
Boris Johnson? Come sta la regina
Elisabetta con i suoi 94 anni pastello? Che cosa fanno quelli del
London Stock Exchange Group?
A 96 metri di altezza,
Big Ben regge, segna l’ora esatta, scandisce, suona la melodia dell’organista di Norwch
William Crotch a ogni quarto d’ora, a ogni mezz’ora, a ogni ora?
BRUXELLES
Che faccia ha oggi
Roberto Tallei da Bruxelles sul
SkyTg24? Marchigiano di Tolentino, 43 anni, avrebbe una bella faccia-specchio su quanto succede nel Palazzo dell’Europa se l’Europa fosse trasparente e solidale mentre dilaga la pandemia.
Ma
Tallei è attraversato dai nuvoloni biondo-cenere di
Christine Madeleine Odette Lagarde inflessibile e legnosa presidente della Banca centrale europea, è sconvolto dall’imponente caschetto prussiano di
Angela Dorothea Merkel, è afflitto dai divieti di
Mark Rutte premier dei Paesi Bassi, è allarmato dai cupi arrivi del ministro italiano di economia e finanza
Roberto Gualtieri, qualche volta è allietato dalla immagine di
Ursula von der Leyen, la Barbie d’Europa. Alla fine dei collegamenti dice “
è tutto”. Cioè, niente per l’Italia.
BIANCA E NERO
Lunghe la notte e la
Linea Notte del lungo e lineare
Maurizio Mannoni su Rai3 per le ultimissime sul Coronavirus, le ultime grida sull’epidemia, le conseguenze e le divergenze.
Mannoni, 63 anni, ligure di La Spezia, ha voce musicale (Ornella Mannoni), ma non sta mai fermo, dondola, cammina, si appoggia a un tavolo, riprende a camminare, dondola ancora, un uomo da mal di mare.
È statuaria e bianca
Bianca Berlinguer, immortalata dai suoi 61 anni, un po’ suora di sinistra, il volto passato con la biacca e il capello incredibilmente abbondante e nero nell’immobilità di
Cartabianca, il talk-show sul Coronavirus e affini agitato dagli interventi di
Mauro Corona, alpinista trentino, scultore, scrittore, agitatore agitato ed esagitato che si veste da vecchio figlio dei fiori a 70 anni.
EVVIVA
Il sindaco
Luigi de Magistris approfitta del Coronavirus per farci sapere a chiare lettere e chiaro cuore che “
sono napoletano, sono nato a Mergellina, accanto al mare e, oggi, voglio sentirmi milanese, bergamasco, bresciano, piemontese, lombardo, veneto, italiano”.
Quasi un uomo completo. Gli manca un po’ di Liguria e di Puglia, ma fa niente. Niente Lazio e Basilicata? Arabo però, sì. Dice: “
Napoli è Europa, è araba, e Napoli è più somigliante a Betlemme che a Berlino”.
E lui potrebbe essere il Bambinello (Gesù!), ma è un po’cresciuto, mostra il fisico di
Burt Lancaster e la faccia di
Bruce Willis, e fa il sindaco del rione per carità.
LIBERAZIONE
Arrivano i nostri. 25 aprile, la Liberazione. Sessantaquattresimo giorno d.C. (dopo Coronavirus). Non ci libera nessuno. Nessun vaccino sbarca in Sicilia, a Salerno, ad Anzio. Restiamo sotto il nazi-virus che uccide. Disastro economico. Pil e contro-Pil. Si faranno i test sierologici? Test a test.
La Liberazione. Da chi? Presto detto. Dalla matematica quantistica del Coronavirus, dalla fase uno e due, dal virus calante e dalla cura sorgente, dall’appuntamento serale con la Protezione civile, dal lockdown, dai decreti e dalle ordinanze, dalle zone rosse e arancione, dall’andrà tutto bene, dalle ultime notizie, dalle penultime disgrazie, dai modelli matematici, dal contagio zero.
L’emerito
Hans Kluge, responsabile dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa diffida chiaro e tondo: “
Non è il momento di allentare le misure, bisogna raddoppiare e triplicare gli sforzi”.
Il molto emerito
Nino Cartabellotta, 55 anni, palermitano, tipino sorridente e preciso, direttore della
Fondazione Gimbe aggiunge: “
Aspettiamo, aspettiamo ad allentare, magari a inizio di giugno”.
L’altrettanto emerito virologo milanese
Fabrizio Pregliasco consiglia: “
Ripresa graduale, scaglionata, flessibile”. E l’emerito professore
Giuseppe Valditara dell’Università di Torino suggerisce: “
Per la fase due prendiamo esempio dalla Corea del Sud”. Peccato che, nella Corea del Sud, 163 guariti dal Coronavirus sono nuovamente positivi.
Si estrinseca in Italia il comandante in capo della Task Force
Vittorio Colao, alliccatiello, capello stampato in testa, somiglia molto a Mister Bean. Comincia una nuova vita o, come si dice meglio, una nuova mezza vita. È l’alfiere della fase due. Restate a casa, ma uscite un po’.
Nel bel mezzo di consigli, avvertenze, diffidenze e paranze, una notizia eccitante:
Lamberto Dini, ricordate Lamberto Dini?, premier per 359 giorni, una indimenticabile parentesi tra Berlusconi e Romano Prodi nel 1995-96, lui, il molto possidente
Lamberto Dini, piombato in Costa Rica con la molto nutrita moglie Donatella Zingone, 77 anni, per festeggiare il compleanno numero 89 (1 marzo), bàm, è rimasto bloccato dal Coronavirus tra Atlantico e Pacifico, tra piscina e tennis, e chissà quando potrà tornare.