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Calcio
Una squadra di Coppa e spada
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 13.02.2020)
Ma come piacciono le Coppe al Napoli!
Ancelotti trionfava in Champions, Gattuso avanza in Coppa Italia. A San Siro, 1-0 all’Inter dei draghi, vincono i piccoletti azzurri nella semifinale d’andata della Coppa nazionale. È stato un Napoli di Coppa e spada. Di lotta e di governo, come si suole dire. Meritatamente vittorioso.

L’Inter non ha mai messo i brividi ad Ospina. È stata la Grande Bellezza del 4-5-1. Gattuso non pettina bambole e a Milano ha organizzato un Napoli con linee difensive strette. L’Inter ha fatto girare palla inutilmente. Gli azzurri le toglievano spazio e tempi di giocate.

Formidabile è stato Mertens nello schermare i difensori centrali di Conte, nel togliere aria a Brozovic, nel farsi trovare al limite azzurro a dare una mano alla difesa. Un piccolo, grande guerriero.

Ma tutta la squadra è stata magnifica per applicazione, sacrificio, attenzione. Poche le leggerezze e le indecisioni. Il Napoli ha subito con eleganza, ma sapeva anche uscire in palleggio dal basso o con i lanci lunghi di Ospina. È stato un catenaccio mobile in cui l’Inter si è persa.

La difesa azzurra ha concesso pochissime occasioni di tiri nello specchio della porta di Ospina. In effetti, l’Inter non ha mai creato alcuna palla-gol. L’organizzazione difensiva messa su da Gattuso ha bloccato le due bocche da fuoco nerazzurre da 28 reti (Lukakuk 17, Lautaro Martinez 11). In due hanno all’attivo appena otto gol in meno di tutto il Napoli.

Bloccato Insigne da un colpo preso nella partita contro il Lecce (Elmas al suo posto), Gattuso ha sfoderato un Napoli di elegante battaglia. Davanti alla difesa a quattro (Manolas e Maksimovic i centrali) si sono schierati i centrocampisti Fabian Ruiz, Demme e Zielinski, coperti sugli esterni dall’arretramento di Callejon e di Elmas.

Restava avanti il solo Mertens che però rientrava anch’egli per disturbare l’inizio dell’azione interista. Conte urlava ai suoi di essere più veloci, Gattuso incitava i suoi a stare calmi, a tenere palla.

L’Inter, che non riusciva ad entrare nell’area del Napoli col fraseggio, ha cercato in alternativa il lancio lungo a pescare le punte, ma spesso erano lanci fuori misura.

Lukaku si faceva vedere alla conclusione nello specchio dopo 50 minuti: colpo di testa debole, controllato da Ospina. Lautaro Martinez concludeva due volte fuori, una volta con tiro centrale senza nessuna apprensione per Ospina.

Il Napoli giocava con marcature a uomo (Manolas su Lautaro, Maksimovic su Lukaku) e con marcature preventive (Di Lorenzo su Biraghi, Mario Rui su Moses, Fabian Ruiz su Sensi, Zielinski su Barella). Gli azzurri erano rapidi anche nei raddoppi. In conclusione, non hanno fatto giocare l’Inter che ha girato spesso al largo.

Partita tattica che il Napoli ha portato a termine con grande precisione, mai buttando la palla, sempre cercando il contropiede manovrato appena rubava palla all’Inter.

Lavoro oscuro di Fabian e Zielinski, mezz’ali improvvisatesi mediani di copertura. Demme ha dominato nella zona centrale giocando d’anticipo nella fase difensiva, giocando svelto nel distribuire la palla.

Poiché, stavolta, il Napoli non ha commesso alcun errore, alla fine ha portato via il risultato pieno, come nessuno pronosticava alla vigilia dopo l’ultima cupezza contro il Lecce. E solo il Napoli ha trovato la via del gol con un palleggio basso e infinito davanti al limite dell’Inter fino a che Fabian Ruiz s’è cercato lo spazio per la conclusione a giro di sinistro che andava ad insaccarsi a fil di palo nella porta di Padelli (57’).

L’Inter ha avuto più di mezz’ora per rimediare, ma il suo possesso-palla (57%) è stato sterile. Né le incursioni di Biraghi a sinistra, né le avanzate di D’Ambrosio (nella ripresa al posto di Skriniar), che si concludevano con i cross, ribaltavano la difesa azzurra, sempre densa nei sedici metri e magnificamente protetta dai cinque della linea mediana.

Conte ha cercato l’uomo di classe per acciuffare il pareggio (66’ Eriksen per Moses), ma il danese si faceva notare per una conclusione fuori tentata dai venti metri e per un altro tiro dalla distanza senza patemi per Ospina.

Allora Conte impiegava anche Sanchez (74’ per Moses) cercando altra qualità col “nino meravilla”, ma la meraviglia era il Napoli che resisteva senza fare mucchio selvaggio, ma con l’agile e attenta disposizione delle sue linee strette, sempre pronte ad aprire il lancio corto per le ripartenze.

Era magnifico Elmas con la sua vivacità a martellare il lato destro della difesa interista. Mario Rui, guardingo su Moses, si sganciava al momento opportuno. Partivano veloci per l’offensiva Fabian Ruiz e Zielinski, rapidi però a rientrare.

Anche Gattuso faceva i suoi cambi: 73’ Milik per lo stremato Mertens, 78’ Politano per Callejon, 82’ Allan per Zielinski. L’Inter continuava a far girare la palla, ma asfissiata dalla pressione difensiva del Napoli non trovava mai la via del gol.

È stata una magnifica impresa di questo Napoli che continua a risorgere dalle sue ceneri. La Coppa Italia si fa interessante. Il risultato di San Siro offre concrete chance per guadagnare la finale.

SAN SIRO – Tre soli precedenti a Milano tra Inter e Napoli in Coppa Italia. L’Inter si chiamava Ambrosiana nella stagione 1938-39 e batté il Napoli 1-0 (gol di Candiani) nelle eliminatorie. Ancora una partita della fase eliminatoria nel 1958-59: l’Inter sconfisse il Napoli 3-2 (doppiette di Firmani e Del Vecchio, gol di Linskog). Nel 1996-97, la partita era valevole per l’andata delle semifinali e finì 1-1 (gol di Zamorano e Cruz). Al ritorno fu ancora 1-1 (Zanetti e Beto) al San Paolo: il Napoli si qualificò ai rigori.

MARADONA – Con 29 reti Maradona è il cannoniere del Napoli in Coppa Italia. Ha segnato al Bologna (3 gol), al Modena (3), alla Fiorentina (3), al Cesena (2), alla Salernitana (2), al Torino (2), all’Arezzo (1), Casertana (1), Pescara (1), Spal (1), Lazio (1), Brescia (1), Cagliari(1), Udinese (1), Sampdoria (1), Cosenza (1), Milan (1), Pisa (1), Barletta (1), Lecce (1).

INSIGNE – Lorenzo Insigne con 8 gol è il cannoniere di Coppa Italia del Napoli fra i giocatori che vestono oggi la maglia azzurra, seguito da Callejon (6 gol), Mertens (5), Fabian Ruiz (2), Zielinski (1), Milik (1). Insigne ha segnato contro l’Atalanta (un gol), nella finale contro la Fiorentina (doppietta), contro Juventus (un gol), Udinese (un gol), Perugia (due rigori) e Lazio (un gol).

VITTORIE – In Coppa Italia il Napoli ha collezionato 180 vittorie, 59 pareggi, 93 sconfitte.

COPPA – Il Napoli partecipa per la settantesima volta alla Coppa Italia. Ha vinto cinque finali: 1962 Napoli-Spal 2-1 a Roma; 1976 Napoli-Verona 4-0 a Roma; 1987 Napoli-Atalanta 3-0 e Atalanta-Napoli 0-1; 2012 Napoli-Juventus 2-0 a Roma; 2014 Napoli-Fiorentina 3-1 a Roma. Quattro volte, in finale, è stato battuto: 1972 Milan-Napoli 2-0 a Roma; 1978 Inter-Napoli 2-1 a Roma; 1989 Napoli-Sampdoria 1-0 e Sampdoria-Napoli 4-0; 1997 Napoli-Vicenza 1-0 e Vicenza-Napoli 3-0.

FINALI – I cannonieri del Napoli nelle nove finali giocate sono: Corelli, Ronzon, Braglia, Savoldi (due gol), Restelli, Renica (due gol), Muro, Bagni, Giordano, Pecchia, Cavani, Hamsik, Insigne (due gol), Mertens.

INTER-NAPOLI 0-1 (0-0)
NAPOLI (4-5-1): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui; Callejon (78’ Politano), Fabian Ruiz, Demme, Zielinski (82’ Allan), Elmas; Mertens (73’ Milik).

INTER (3-5-2): Padelli; Skriniar (46’ D’Ambrosio), De Vrij, Bastoni; Moses (74’ Sanchez), Barella, Brozovic, Sensi (66’ Eriksen), Biraghi; Lautaro Martinez, Lukaku.

ARBITRO: Calvarese (Teramo).

RETI: 57’ Fabian Ruiz

COPPA ITALIA – SEMIFINALI
(ritorno 5 marzo)

Inter-Napoli 0-1
Milan-Juventus (giovedì 13)

 
13/2/2020
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