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Recensioni
Made in Italy, di Luciano Ligabue
di Giovanna D'Arbitrio
Made in Italy, scritto e diretto dal cantautore L. Ligabue, s'ispira all'omonimo album del 2016, un concept disc includente 14 brani legati tra loro.

Al centro della storia c'è il personaggio di Riko (Stefano Accorsi), cinquantenne operaio emiliano, costretto a sbarcare il lunario lavorando in un'azienda che produce salumi.

Le insoddisfazioni quotidiane, la rabbia contro una società che non offre opportunità e alternative allo squallore di una vita grama, si ripercuotono sui rapporti in famiglia: sua moglie, Sara (Katia Smutiak), che fa la parrucchiera, sente che il rapporto di coppia si sta logorando e il figlio, il primo della famiglia ad iscriversi all'università, viene spesso rimproverato, vittima dei loro litigi.

Malgrado qualche relazione extraconiugale, sia Riko che Sara si amano ancora, hanno amici sinceri con i quali si confidano e sono considerati come persone oneste.

Le situazioni si complicano con il licenziamento di Riko ed altre problematiche: tra alti e bassi, con l'aiuto di Sara egli cerca di tirare avanti, ma non trovando un nuovo impiego, decide di emigrare in Germania per scuotersi dalla depressione, preservando così la propria dignità con un lavoro più soddisfacente.

La fotografia e le musiche (tratte dal suddetto album) sottolineano i momenti più drammatici e quelli più sereni. I colori cupi predominano nelle scene tristi e mentre diventano solari e luminosi quando sentimenti sinceri e speranze infondono coraggio. Significativa la scena con i girasoli.

Insomma è un viaggio nell'anima dell'Italia che non viene mai raccontata nemmeno a cinema, secondo Stefano Accorsi, poiché "è più facile farsi ammaliare dai malvagi o da ciò che esce fuori dall'ordinario. Nel film Luciano dà voce ai suoi amici e a chi lo circonda".

Dopo 16 anni Ligabue dunque ritorna nei panni di regista, dopo Radiofreccia e Da zero a dieci, con un film che offre un ritratto veritiero e amaro di un'Italia fatta di persone oneste e umili, costrette a sopravvivere tra mille difficoltà per rimanere onesti e non cedere ai facili guadagni offerti da corruzione imperante e criminalità, persone ormai divenute quasi invisibili per l'attuale politica che si ricorda di loro solo come serbatoio di voti da sfruttare in campagna elettorale.

Ecco un'intervista al regista:
https://www.youtube.com/watch?v=sEKO-D1w8J8
12/2/2018
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