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Campi Flegrei, studioso riscopre
un tratto dell’acquedotto Augusteo
di Antonio Cangiano
Da tempo se ne erano perse le tracce ma la passione e la dedizione di un appassionato di storia locale ha permesso l’individuazione e la riscoperta di un tratto breve ma significativo dell’antico acquedotto augusteo sulle alture di Bacoli, nei Campi Flegrei.

“Quelle che vedete, non sono “quattro pietre vecchie”, come solitamente vengono definiti i nostri Beni dalla colta ignoranza che alberga in questa amena terra, ma parte di quanto resta di un importantissimo ponte ad arcate” commenta Ciro Amoroso, studioso e attento divulgatore di storia locale, che assieme all’amico Nick D’Orsowsky ha provveduto a scattare le foto che testimoniano il ritrovamento della struttura.

Sebbene la testimonianza archeologica fosse stata in passato segnalata alla Soprintendenza, da tempo giaceva ricoperta dalla vegetazione in campagna, a pochi passi dalla sede stradale di villa Cerillo nella cittadina di Bacoli e non è stato facile individuarla.

“Quanto resta di questo ponte - pochi resti parzialmente interrati, commenta Ciro - rappresenta uno dei tanti rami secondari del famoso acquedotto augusteo, realizzato da Ottaviano nel 20 a.C., per approvvigionare l’antico apprestamento militare di Schola Militum, l’odierna Miliscola.

Lungo circa 104 Km, il grande acquedotto approvvigionava la maestosa villa imperiale Pausilypon alla Gaiola (attestata da un graffito del 65 d.C.) che fu del ricco liberto Vedio Pollione, in seguito ereditata da Augusto, poi le ville di Posillipo e Nisida, alcune ville e le città vesuviane di Herculaneum, di Oplontis, di Stabiae, di Pompei, ecc., prima di terminare la sua corsa nella monumentale Piscina Mirabile (?)”.

11/10/2017
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