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Città fortificate
di Redazione
Giunge solo ora, a sei anni dalla fondazione, l’occasione da parte di Salvatore Costanzo di dedicare all’Associazione culturale “Luigi Vanvitelli” di Caserta il libro “Città fortificate: porti, piazze d’armi e forti tra settecento borbonico e regno delle Due Sicilie” (Giannini Editore, Napoli 2017).

Si tratta di una nuova e investigante disamina, frutto di una meticolosa ricerca, con la quale l’architetto casertano – scrittore, storico dell’arte e urbanista - esprime la sua particolare gratitudine all’Associazione e al suo Presidente, Aldo Maria Pagella, per la generosa attività e validità delle iniziative culturali e scientifiche svolte.

Il saggio del prof. Costanzo esplora le vicende più significative delle aree portuali, delle piazze di guerra, delle rocche del Mezzogiorno, nell’arco cronologico che va dall’avvento di re Carlo di Borbone (1734) agli anni dell’Unità d’Italia (1861).

In linea con lo spirito e l’impostazione documentaristica delle sue precedenti pubblicazioni, l’autore ridisegna un quadro storico d’insieme particolarmente eloquente sui rapporti tra luoghi e contesti fortificati, mettendo in luce il suo specifico interesse per l’architettura militare dell’epoca.

Il volume è strutturato in cinque parti arricchite con un’ampia e assortita serie di informazioni archivistiche di diversa provenienza, che testimoniano la sterminata rassegna di insediamenti difensivi individuati nelle antiche province del Meridione, lungo i tracciati territoriali tra Sette e Ottocento.

La distribuzione dei contesti ambientali oggetto di studio restituisce interamente lo schema delle classificazioni pubblicato col Real Decreto del 21 giugno 1833, riportato - tra l’altro - nel saggio di Pasquale Maria Liberatore (edito a Napoli nel 1837).

Nell’intento di portare luce e organizzazione all’ingente corredo illustrativo, in particolare alla ricchissima cartografia prescelta (carte nautiche e coreografiche, mappe topografiche, piante, incisioni, vedute, stampe, dipinti, ecc.), lo studio del Costanzo mette a fuoco le peculiarità iconografiche di numerosi sistemi fortificati, la loro architettura organizzativa, le varie tecniche belliche e le loro evoluzioni nel tempo.

Notevoli le Note bibliografiche, dove trovano continuazione e completamento le notizie comprese tra il 1815-33 delle “piazze d’armi declassate” e di quei forti conservati come batterie; così come opportune sono le informazioni sul riassetto e lo sviluppo urbanistico di importanti città del regno (Napoli, Palermo, Messina, Brindisi, ecc.) che chiariscono gli interventi di espansione del tessuto edilizio fino agli ultimi decenni dell’Ottocento.

Un discorso a parte – evidenzia nel suo libro l’architetto Costanzo – meritano le Appendici, nate dalla necessità di coniugare nuove esigenze conoscitive sulle personalità e capacità professionali di Luigi Bardet di Villanova, Vincenzo d’Escamard e Gennaro Gonzales, ingegneri del Real corpo del Genio, firmatari nel 1819 - tra l’altro - di progetti di quartieri militari destinati ad ospitare truppe della cavalleria  borbonica a Marcianise, rilevante centro dell’antica provincia di Terra di Lavoro.
I profili biografici dei primi due ufficiali (personalità di straordinario temperamento), per le competenze specifiche che richiedevano e le complesse problematiche che implicavano, sono stati rappresentati attraverso una fitta serie di documenti storico-archivistici ed un ricco corpus di materiale disegnativo
”.

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Salvatore Costanzo, ex Ufficiale dell’Esercito, è  Architetto, Storico dell’arte ed esperto in Urbanistica.
Attraverso la ricerca continua su interventi a scala urbana e territoriale, promuove numerosi studi edilizi sviluppando collaborazioni con enti e professionisti italiani.
La sua attività è incentrata nell’arco di oltre trent’anni su più fronti: dai processi partecipati inerenti la pianificazione urbanistica, alle tematiche che riguardano la sostenibilità ambientale.
Nelle sue prime esperienze progettuali ed editoriali (1983-89) si è occupato di temi di grande significato sociale come il recupero degli spazi di cava della fascia del monte Tifata, sul confine nord della pianura Campana in provincia di Caserta.
Ha fatto parte dello staff di professionisti per la redazione della Variante al Piano Regolatore Territoriale della zona ASI di Caserta e, successivamente, della Commissione di Collaudo per l’impianto eolico della Comunità Montana della Penisola Sorrentina in Bisaccia (Avellino).
Nel 1996 ha partecipato al progetto della Regione Campania sulle potenzialità culturali della Piana Casertana ai fini della valorizzazione integrata del suo patrimonio culturale.
Ha poi condotto studi di fattibilità nel settore della pianificazione e dell’urbanistica con l’équipe di tecnici della società FEM Engineering: in quest’ultimo ambito, le sue esperienze mature hanno privilegiato le infrastrutture del territorio Domiziano e la rimodellazione paesaggistica della costa settentrionale della Campania.
Recentemente ha esteso i suoi interessi al recupero di insediamenti fortificati medievali nell’antica provincia di Terra di Lavoro e al tema sociale delle Piazze (2011-13), punti nodali dell’odierno dibattito culturale sulle problematiche della valorizzazione dei centri storici.

 
25/6/2017
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