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Cultura
Gli “Zero Ore” e Giulio Martino
all'insegna della jam session
di Adriano Cisternino
Il nome, raccontano, trae spunto dalla fisica quantistica, ma è inutile chiedere ulteriori spiegazioni perché il gruppo degli “Zero Ore” ha assunto questo nome quasi per caso e con questo nome porta in giro con successo la sua musica da oltre quindici anni.

Venerdì 26 maggio gli “Zero Ore” sono attesi al Music Art (ore 21) insieme con Giulio Martino (sax) in veste di “special guest”.

Sono Lorenzo Federici (tromba), Mimmo Napolitano (piano), Roberto Giangrande (contrabbasso) e Claudio Borrelli (batteria).

Quella di ospitare uno o più musicisti occasionali è una consuetudine consolidata del gruppo che cerca così di ampliare lo spettro sonoro ed arricchire il repertorio creando situazioni di confronto musicale con lo spirito della jam session.

Il concerto in arrivo sul palco della Torretta dunque vedrà protagonista un gruppo che concepisce il jazz all'insegna della compartecipazione.

E Giulio Martino, invaghitosi del sassofono dopo frequentazioni adolescenziali con batteria e pianoforte, ha già collaborato recentemente con gli ”Zero Ore”.

Si tratta quindi di un quintetto già collaudato ed affiatato, che spazia nel vasto panorama della storia del jazz, da Louis Armstrong all'hard bop, proponendo noti standard con particolari arrangiamenti atti a rinfrescarne la fruibilità.

È un gruppo, comunque, di schietta scuola jazzistica napoletana, composto da musicisti di larga esperienza e spessore artistico.
23/5/2017
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