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Approfondimenti
La rosa in Francia e non solo…
di Paola La Nave
Gli abitanti del paese di Fontenay aux roses si dedicano esclusivamente alla coltivazione delle rose, e Provins, una città nei pressi di Nancy, a circa 35 miglia a sud-ovest di Parigi, era al centro della regione in cui si trovavano i campi di rose della Gallia.

Non diversamente da quanto si faceva nell’antichità, ancora nel 1770 gli abitanti di Provins preparano per Maria Antonietta un letto di foglie di rose, quando ella vi pernottò mentre si recava a sposare il Delfino, che sarebbe divenuto più tardi Luigi XVI.

Nel 1224 venne stabilito che il più giovane gentiluomo di Francia dovesse offrire, tre volte all’anno, un cesto pieno di rose ai membri del Parlamento; questa cerimonia veniva chiamata la “Remise des roses”, cioè la consegna delle rose, che dava luogo ad una grande festa.

Alla fine del secolo XIII venne descritto come si potesse ottenere la rosa nobile curando le rose selvatiche, e come la stessa rosa nobile, se abbandonata, ritornasse ad essere selvatica.

I roseti di Parigi e di Rouen nel XIV secolo divennero celebri. A Rouen le rose venivano adoperate per adornare le camere e le tavole, per appuntarle sugli abiti ed anche per preparare l’acqua di rose.

Anche a Parigi, come nell’antica Roma, vi erano tessitrici di serti, che appartenevano alla corporazione dei chapeliers.

A quei tempi i fiori rappresentavano un privilegio riservato soltanto alla classe più elevata, proprio come le pellicce, il velluto e la seta.

Alle ragazze di origine modesta era concesso portare le rose esclusivamente nel giorno del matrimonio.

All’epoca di Luigi XI, tutti coloro che ottenevano il privilegio di coltivare le rose dovevano consegnare, nel giorno dei Tre Re (il 6 gennaio), come tributi al consiglio municipale, tre serti di rose ed una cesta con rose per prepararne l’acqua.

Nell’India medievale, invece, erano i poveri a dover consegnare le rose ai loro principi, in modo che questi potessero cospargerne le loro camere da letto.

Queste usanze sembrano davvero modeste se si pensa che la provincia persiana del Farsistan doveva consegnare ogni anno 300.000 contenitori (equivalenti alle nostre bottiglie) di acqua di rose al ministero delle finanze o al cassiere della corte di Baghdad.


27/7/2016
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