Approfondimenti
La mela: tutta salute!
di Paola La Nave
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Il Melo è uno degli alberi da frutto più antichi che l’uomo conosca, tanto che si trovava, secondo la tradizione, in quel luogo d’incanto che era il Paradiso terrestre. Comunque sia, era sicuramente conosciuto in Egitto ed in Palestina più di mille anni prima di Cristo.
In Normandia, la zona francese rinomata per le mele, l’albero apparve nell’XI secolo secondo alcuni, secondo altri solo nel XVI.
La mela viene usata per preparare il sidro, a cui si attribuiscono proprietà antireumatiche, ma che avrebbe, secondo i Normanni, tante virtù terapeutiche da “guarire tutte le malattie”.
Ma la mela non aspetta di essere trasformata in sidro per dispensare le sue proprietà. Veniva già usata anticamente come agente esterno, nelle preparazioni destinate a medicare le piaghe e a frizionare la pelle, preparazioni chiamate “pomate”, da “pomo”, appunto.
Contro le ferite si confezionava una pomata con succo di mela mescolato con lo stesso peso di olio d’oliva, oppure si preparava un cataplasma fatto con mela cotta al forno e poi schiacciata.
Contro la scabbia si tagliava una mela in due, si eliminavano le parti centrali che si sostituivano con fiori di zolfo (polvere gialla derivante dalla purificazione dello zolfo), si ricostruiva il frutto mantenendolo unito con uno spago e si faceva poi cuocere in forno; il tutto veniva ridotto in poltiglia e con la pomata ottenuta si frizionavano le parti malate.
Oggi la mela viene raccomandata per facilitare la digestione: la sua gradevole acidità provoca un’importante secrezione di saliva e stimola tutti i succhi digestivi.
Regola anche le funzioni intestinali: è infatti di aiuto contro la stipsi, in particolar modo se consumata a colazione; è dotata di un forte potere assorbente a livello intestinale nei confronti dei microorganismi e delle tossine, e la cellulosa che contiene non è irritante.
Rappresenta anche una delle cure migliori per la diarrea infantile, acuta o cronica, insieme alla carota e alla farina di carrube: grattugiata finemente sembra dare risultati indiscutibili.
Ha una benefica azione sulla diuresi, stimolandola, e sull’eliminazione dell’acido urico; viene raccomandata infatti ai sofferenti di reumatismi e artrite, ai gottosi e agli obesi.
Consumare mele è anche uno dei modi più semplici per prevenire e curare l’ipertensione arteriosa. Associata al riso, la mela è alla base della dieta di Kempner, molto in voga negli anni ’70, che ha dato risultati eccellenti contro l’ipertensione grave e gli edemi cardiaci.
Contiene anche una grande quantità di pectina, che avrebbe il potere di far diminuire il colesterolo nel sangue. Veniva raccomandata in passato a questo titolo da alcuni medici italiani ed inglesi come agente di prevenzione dell’infarto del miocardio e dell’aterosclerosi.
Il professor Binet, docente universitario del secolo scorso e decano della Facoltà di Medicina di Parigi, considerava la mela un prezioso alleato dei gerontologi, e la consigliava a tutti coloro che volevano combattere i danni dell’età, e che desideravano vivere giovani e a lungo.
Tutti gli studi sembrano insomma confermare il proverbio che dice “Una mela al giorno leva il medico di torno”.
Inoltre, se molti frutti sono controindicati nel diabete, a causa del loro elevato contenuto in zuccheri, alcuni di essi sono invece dotati di proprietà favorevoli nel trattamento delle irregolarità del metabolismo degli idrati di carbonio: fra questi i più interessanti sarebbero il limone e la mela, appunto.
Quest’ultima possiede anche proprietà pettorali che ne rendono valido l’uso in un delizioso sciroppo per bambini contro il raffreddore, dotato anche di un blando effetto lassativo.
È noto infine che mangiare una mela prima di andare a letto favorisce il sonno, grazie alle proprietà calmanti che la rendono preziosa per i soggetti nervosi.