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Cultura
Il vero petrolio italiano
di Giovanna D’Arbitrio
In occasione delle vacanze pasquali, abbiamo accettato l’invito di alcuni amici a fare un breve tour in Umbria, regione ricca di arte, di storia e di bellezze paesaggistiche, nonché di luoghi intensamente spirituali dove S. Francesco ha lasciato la sua mistica impronta.

Visitando l’Umbria ho pensato spesso anche alla mia amata Campania, un tempo definita “felix” per la fertilità delle campagne, il sole, il clima mite, il mare azzurro, una regione che nel corso dei secoli ha accumulato un patrimonio storico, artistico e culturale di un immenso valore, ora devastata da rifiuti tossici che causano gravi malattie, costantemente umiliata e offesa come terra di orribili delitti, abitata da un popolo ignorante e “lazzaro”.

In passato considerata una “capitale europea”, Napoli ora viene bollata con i soliti cliché di città invivibile, piena di spazzatura, di gente pigra e indisciplinata, traffico caotico, ragazzi senza casco, sacchetti della spazzatura lanciati dai balconi in strada sulla testa dei passanti e… così via. È ciò che i napoletani spesso sono costretti ad ascoltare quando valicano i confini campani verso il Centro o il Nord.

Eppure oggi, forse per effetto dei timori scatenati dal terrorismo in paesi ritenuti più a rischio, o per effetto del Grande Expo di Milano e del Giubileo, le rotte turistiche si stanno dirigendo maggiormente verso le regioni italiane con pullman pieni di stranieri che stanno affollando anche il nostro Sud, in particolare i luoghi più belli di Napoli e Campania.

In effetti, come Il presidente della Federalberghi Campania, Costanzo Iaccarino, ha rilevato, non solo i dati 2015 sul turismo campano sono stati molto soddisfacenti, ma addirittura si prevede “un incremento per il 2016 . Ed è infatti con l'obiettivo di allungare il periodo di incoming turistico che l'associazione regionale ha promosso il calendario di eventi campani alla Bit, la Borsa italiana del turismo di Milano, appena conclusa. Pertanto, sebbene i dati permettano di prevedere un aumento dei flussi turistici in Campania del 5% rispetto all'anno scorso, è importante per le strutture alberghiere regionali poter contare su periodi di attività anche al di fuori delle date classiche, onde poter garantire un'accoglienza professionale 365 giorni l'anno”.
E i dati Istat 2015 relativi ai flussi turistici stranieri in Italia rilevano “una crescita rispetto al 2014 sia degli arrivi pari a 53.297.401, con un incremento del 3,2%, sia dei pernottamenti pari a 190.365.696, con un aumento dell'1,9%”. I dati di Banca d’Italia indicano un buon andamento sul fronte degli introiti nel 2015: la spesa dei viaggiatori stranieri nel nostro Paese è stata pari a 35.765 Mln di euro, con un incremento del 4,5% rispetto all'anno precedente (si tratta di 1.525 Mln di euro in più). L'incremento della spesa è maggiore se si considera solo il motivo di vacanza (+6,1%) o solo l'alloggio presso alberghi e villaggi (+6,9%)”.
E così riflettendo su questi confortanti dati, malgrado il mancato raggiungimento del quorum all’ultimo referendum su petrolio e distruttive trivellazioni lungo le nostre coste o in territori più adatti all’agricoltura, in totale disprezzo dell’ambiente, delle attività locali, di gravi malattie causate da crescente inquinamento, ci renderemo conto forse che il turismo ,“vero petrolio” italiano, potrebbe rappresentare una grande risorsa per il nostro “Bel Paese”, benedetto da Dio per il clima mite e le incomparabili bellezze naturali e ammirato in tutto il mondo per il suo meraviglioso patrimonio storico-culturale e artistico, nonché per varietà di tradizioni regionali, cibi e vini eccellenti inclusi.

5/5/2016
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