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Sanità
La bellezza inizia a Tavola
di Adriana Carotenuto *
Non esiste una “dieta magica” in grado di far scomparire in un attimo adiposità localizzata, buccia d’arancia e la tanto odiata PEFS (cellulite), ma una strategia alimentare mirata e studiata sul soggetto è in grado di ridurre e in qualche caso eliminare del tutto adiposità localizzata ed insetetismi corporei.

I fattori scatenanti o predisponenti di interesse nutrizionale sono sicuramente le diete ipoproteiche, ipovitaminiche, ipercaloriche e povere di fibre, unitamente a stipsi sovrappeso e modalità di cottura degli alimenti.

La stipsi, in particolare, crea un aumento della pressione delle vene del bacino impedendo un buon ritorno del sangue verso il cuore rallentando così la circolazione delle gambe oltre ad aumentare la produzione di tossine che sovraccaricano il sistema linfatico.

Aumentare il contenuto in fibre nella dieta è fondamentale. Secondo i LARN la dose raccomandata di fibre è di 30grammi al giorno di cui i due terzi rappresentati dalla fibra solubile.

Le fibre solubili infatti, ritardano lo svuotamento gastrico, provocano la formazione di gel che interferiscono con l’assorbimento di alcuni alimenti come glucosio e colesterolo. Quindi importante mangiare legumi tre volte alla settimana, se ben tollerati andrebbero mangiati con la buccia.

Mangiare frutta e verdura 5 volte al giorno prediligendo quelle ricche in flavonoidi, antiossidanti veri alleati del microcircolo.

Frutti di bosco e mirtilli, sottoforma anche di succhi e centrifugati, che contengono antiociani, sostanze vasotrofiche protettrici delle pareti dei vasi. Limoni, arance e pompelmi, ricchi di diosmina, altro antiossidante che va a normalizzare la permeabilità capillare.

Bere molta acqua, circa 8 bicchieri al giorno che permette una buona diuresi ed una eliminazione delle sostanze tossiche e di rifiuto. E’ importante bere sempre, anche durante i pasti.

Infatti l’acqua è un ottimo substrato affinchè avvengano nel nostro corpo tutte le reazioni chimiche metaboliche oltre che andare a favorire i processi digestivi.

Attenzione al sale, soprattutto quello non convenzionale che introduciamo nella dieta attraverso gli insaccati, carni conservate e prodotti in scatola.

Tutte queste attenzioni unitamente ad un buon programma di attività fisica riusciranno a ridurre i segni di un rallentato microcircolo.In alcuni casi per le adiposità localizzate con la nostra equipe, sotto stretto controllo medico, chiediamo aiuto alla dieta proteica Blackburn.

Con questo metodo si riescono ad utilizzare le riserve di grasso in eccesso, in particolare quello situato tipicamente nella regione trocanterica (glutei, cosce) nella donna e sulla pancia negli uomini.

Il protocollo si basa sul corretto apporto di proteine e la riduzione di glucidi e lipidi: in questo senso viene definito normo proteico e ipocalorico. E’ una terapia medica transitoria, tesa al rapido raggiungimento dell’equilibrio ponderale.

                                                                                           * Biologa Nutrizionista

23/10/2014
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